Raffaele Carofiglio e le cure da 30mila euro al mese. Il commovente appello della mamma

Raffaele Carofiglio e le cure da 30mila euro al mese. Il commovente appello della mamma

di Domenico Zurlo
Raffaele Carofiglio ha 24 anni, e da due anni e mezzo, da quel terribile incidente stradale, non è autosufficiente: il 16 aprile 2016 Raffaele subì infatti gravissimi danni cerebrali che gli tolsero la parola, la memoria e la mobilità. Sua madre, Pia Colella, ha lanciato un appello: da tempo infatti il giovane barese, ex bagnino e che aveva superato da poco il concorso in Marina (si sarebbe imbarcato da Taranto a settembre di quell'anno) è in Austria per curarsi.

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«Oggi Raffaele mangia, inizia a parlare e camminare, da qualche giorno dice 'mamma'. Ma curarlo in Austria ci costa mille euro al giorno e non riusciamo più a sostenere le spese. Se in Italia fossero disponibili i farmaci di cui mio figlio ha bisogno, potremmo curarlo qui», ha detto mamma Pia, che non si è mai arresa nemmeno quando avevano dato suo figlio per morto arrivando a proporre la donazione degli organi: dopo due anni di cure in diverse strutture sanitarie italiane senza alcun miglioramento, dallo scorso marzo la donna ha portato il figlio in una clinica di Innsbruck, dove dovrebbe rimanere almeno fino alla prossima primavera.



I SOLDI DA FACEBOOK ED EVENTI È stato solo grazie alla solidarietà che la famiglia di Raffaele ha potuto continuare a tenerlo a Innsbruck: grazie ad una pagina Facebook, Aiutiamo Raffaele, creata da amici e familiari sono arrivati i fondi necessari per mantenere le cure, arrivati anche da un benefattore italo-americano.
Sono stati organizzati anche numerosi eventi di raccolta fondi e questa sera ce ne sarà un altro, presso il circolo della Vela di Bari, con la partecipazione gratuita di Umberto Smaila e tre dj baresi. Sono stati venduti circa 200 biglietti al costo di 50 euro e il presidente del Bari Calcio, Luigi De Laurentis, donerà una maglietta della squadra che sarà messa all'asta per sostenere la famiglia. 

 

Le cure costano infatti tantissimo: degenza, farmaci e terapie da 30 mila euro al mese, di cui solo metà rimborsati dalla sanità pugliese. Il papà di Raffaele, vigile del fuoco, è in aspettativa dal lavoro e si è stabilito in Austria per stargli vicino, in una casa in affitto nei pressi della clinica: l'altra figlia, studentessa ventenne, è invece nella loro casa di Santo Spirito. L'appello della signora Pia non si limita alla richiesta di un contributo economico, ma è rivolto alle istituzioni italiane perché adottino i farmaci di cui Raffaele ha bisogno. «Sto fondando una associazione - spiega la donna - che si chiamerà 'Una rondine per Raffaele', perché non è giusto che i genitori di pazienti come mio figlio debbano andare all'estero».
 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Ottobre 2018, 20:45
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