Una valanga di schede bianche e fumata nera per la nomina del nuovo presidente della Repubblica. Il primo giorno di voto per il Quirinale riflette la grande paura delle elezioni delle forze politiche e la mancanza di un’intesa. Tattica e attendismo sono più forti della necessità di dare all’Italia un nuovo Capo dello Stato in un momento così delicato di emergenza pandemica.
Valzer di incontri tra i leader: caccia al nome, non solo Draghi
LO SCRUTINIO. Il Pd, il M5s, la Lega hanno dato indicazioni per votare scheda bianca e alla fine ne sono state contate 672: praticamente il quorum. Ma qualche voto, come al solito fra il serio e il faceto, è andato a Belloni, Cartabia (9), Berlusconi e perfino Amadeus, Lotito, Dino Zoff, Mauro Corona e Piero Angela. Un voto anche per il magistrato Nicola Gratteri e per Liliana Segre, 16 per Mattarella.
MADDALENA. L’ex magistrato ha avuto 36 voti. A sostenerlo i grandi elettori di Alternativa (per lo più fuoriusciti del M5S) ma forse anche qualche esponente del M5s, per evidenziare il dissenso dalla linea Conte.
RISCHIO COVID. Il coronavirus ha costretto a modificare le operazioni di voto che, assieme allo scrutinio, sono durate sei ore.
CUNIAL SHOW. La deputata ex M5s e no vax Sara Cunial si è presentata al drive in pretendendo di votare. Respinta poiché né contagiata né in quarantena, ha chiamato i carabinieri e minacciato di querelare il presidente Fico e di invalidare tutta l’elezione. Avrebbe potuto votare in Aula con un tampone negativo e un green pass base, ma lei contesta la normativa e si rifiuta di fare la certificazione.
BLACK OUT. Per due ore la linea internet di Montecitorio è rimasta fuori uso. Problemi per i giornalisti ma non per lo scrutinio: da prassi si fa a mano.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Gennaio 2022, 07:02
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