Fase 2 senza coraggio, un danno per tutti: perché certi bar e ristoranti non possono aprire?

Fase 2 senza coraggio, un danno per tutti: perché certi bar e ristoranti non possono aprire?

di Davide Desario
Questa Fase2 dell'emergenza coronavirus è senza coraggio. Il premier Giuseppe Conte e il suo governo dopo aver sottovalutato l'epidemia, adesso hanno avuto paura di decidere. Bisognava tenere le regioni del nord, con i contagi a tre cifre, ancora più chiuse. E bisognava allentare le restrizioni al centrosud dove l'epidemia ha frenato. Ma, invece, si è preferita una soluzione di mezzo che danneggia tutti.

Il nord che rischia una nuova ondata di contagi che potrebbe davvero essere letale e il sud che non può ripartire come potrebbe. Prendiamo il caso di bar e ristoranti: da Palermo a Milano potranno tornare a lavorare (a parte consegne e Take away) se tutto andrà bene solo da giugno. In Italia ci sono circa 150mila bar, e oltre 330 mila ristoranti (il numero più alto d'Europa). Questi ultimi occupano 730mila persone e fatturano oltre 70 miliardi di euro l'anno. E sono sparsi in tutto il Paese.

Perché, dunque, le attività del centrosud devono subire gli stessi divieti di Lombardia e Piemonte? Non si tratta di dividere il Paese ma di rivitalizzarlo ovunque sia possibile. Come hanno già fatto, con successo, Cina e Corea: hanno chiuso per davvero le zone a rischio e fatto lavorare sotto controllo il resto del Paese. Hanno, forse, più coraggio di noi?
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Aprile 2020, 14:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA