Putin cambia il generale al comando: ora c'è Alexander Dvornikov, veterano della guerra in Siria

A Putin serve una svolta, anche ora che il focus di quella che a Mosca definiscono «operazione speciale» si è spostata verso l'Est dell'Ucraina

Putin cambia il generale al comando: ora c'è Alexander Dvornikov, veterano della guerra in Siria

Dopo il fallimento della prima fase della guerra, con conseguente rinuncia a Kiev, la Russia riorganizza le sue truppe. E cambia anche la guida: ora al comando c'è il generale Alexander Dvornikov, veterano con un passato in Siria che è subentrato, spiegano fonti occidentali, per lo «scarso coordinamento finora tra i diversi comandi». A Putin serve una svolta, anche ora che il focus di quella che a Mosca definiscono «operazione speciale» si è spostata verso il sud-est dell'Ucraina. Dvornikov sarebbe stato incarico di fornire un migliore coordinamento nelle truppe. 

«Dvornikov ha una enorme esperienza derivante dalle operazioni russe in Siria, quindi ci aspettiamo di veder migliorare il comando e il controllo generale delle truppe russe in Ucraina», ha spiegato una fonte rimasta anonima alla Bbc. Tra i malumori nelle truppe e quelli di Putin, che deve fronteggiare le sanzioni dell'Occidente e le ingenti perdite militari sui campi di battaglia, la Russia ha pensato fosse necessario un cambio di rotta. In tutti i sensi. Perché il dato di non essere riusciti a conquistare nessuna grande città e di non esser riusciti a tentare l'assalto a Kiev non poteva passare inosservato.

Il nuovo comando delle truppe

«Ma a meno che la Russia non cambi le sue tattiche, è difficile che possa avere successo anche solo negli obiettivi di breve termine che si è data», ha detto la fonte britannica alla Bbc. Anche in questo senso si può leggere la previsione sul 9 maggio (giorno in cui la Russia festeggia la vittoria nella Seconda guerra mondiale) come data nella quale Mosca spera di aver ottenuto qualche successo militare.

Ancora un mese, quindi, per riorganizzare le truppe sotto il nuovo comandante e presentarsi con una posizione più forte nei negoziati che andranno avanti anche nelle prossime settimane. 

Certo è che la scelta di Dvornikov non fa ben sperare, proprio in virtù del suo passato in Siria dove la Russia aveva usato bombe a grappolo e missili termobarici. Chi si aspetta quindi un'attenuazione del conflitto con la nuova guida, potrebbe già rassegnarsi. Il generale aveva guidato il raggruppamento delle forze armate russe in Siria da settembre 2015 a giugno 2016. Durante il suo comando, l'aviazione russa aveva effettuato più di 9.000 missioni. E con lui al comando erano stati liberati circa 400 insediamenti, tra cui la famosa Palmira.
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Aprile 2022, 20:49
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