Scuola, tornano i prof no vax, ma le mansioni restano un enigma. I presidi: «Una beffa»

Tornano a scuola i prof no vax, ma le mansioni restano un enigma. I presidi: «Una beffa»

di Lorena Loiacono

Da domani i docenti no vax, sospesi a gennaio, potranno tornare a scuola. Ma non in classe, quindi di fatto tornano in servizio ma senza insegnare. Nel decreto legge sulle disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto al Covid, è previsto che dal 1° aprile i docenti no vax, sospesi perché non in regola con l’obbligo vaccinale, possono tornare in servizio ma con altre mansioni perché non possono entrare in contatto con gli studenti.


Ma quali sono allora le altre mansioni riservate a un docente? Per i presidi la risposta non c’è. Il problema è proprio questo: nelle scuole, ad oggi, non è chiaro cosa faranno i docenti no vax che rientrano in servizio né è chiaro dove potranno stare nei locali della scuola. Si tratta di 3812 insegnanti in tutto, ad esclusione del personale ata come bidelli, tecnici di laboratorio e segreteria: 411 torneranno in servizio nelle scuole dell’infanzia, 1095 nelle scuole elementari, 785 nelle scuole medie e 1521 alle superiori. Sulle regioni più numerose, come Lazio e Lombardia, si stima una presenza di circa 400 docenti no vax pronti a rientrare. La classe per loro è off limits ma lo è anche la biblioteca perché negli stessi locali possono accedere gli alunni.

In segreteria vale lo stesso principio, oltre al fatto che potrebbero crearsi malumori con il personale in servizio, già vaccinato.


«E’ una beffa: gli si paga lo stipendio per non lavorare – ha denunciato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi – non esistono mansioni per gli insegnanti che non prevedono il contatto con gli studenti. Non solo, visto che il docenti non sta in classe, dobbiamo tenere al suo posto un supplente quindi paghiamo due stipendi sulla stessa cattedra: così si sottraggono risorse per il rinnovo contrattuale degli insegnanti”. Non è possibile neanche demansionare i docenti, ma altri ruoli di pari livello non ci sono. In una nota del ministero dell’istruzione si spiega che il docente potrà riprendere le attività di supporto all’istituzione scolastica, con mansioni di carattere “collegiale, di programmazione e progettazione, di ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione». Alla didattica, però, ci pensano i precari.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Marzo 2022, 08:16
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