Primo Maggio, tensione a Torino con i No Tav: carica e manganellate della polizia, tre feriti

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di Simone Pierini
Tensioni al corteo del Primo Maggio a Torino, dove la polizia ha bloccato, con una carica e manganellate, un gruppo di No Tav che da piazza Vittorio stava cercando di raggiungere la testa del corteo passando dai portici di via Po. C'è stato qualche spintone,e il movimento No Tav ha gridato «vergogna, fuori la Digos dal corteo»

Due manifestanti e un poliziotto rimasti feriti negli scontri al corteo di Torino sono stati portati in ambulanza in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi. Nei tafferugli anche altre persone sono rimaste contuse o lievemente ferite, ma non si sono fatte medicare.

Tensione altissima al corteo di Torino quando la polizia ha fermato e allontanata lo spezzone con migliaia di No Tav. I manifestanti hanno risposto lanciando bottiglie, lattine, aste di bandiere, tazze. Il movimento No Tav è stato portato indietro di due isolati rispetto a piazza San Carlo dove si teneva il comizio sindacale.


«È lo spezzone del Pd o della polizia? Forse qualcuno ha pensato che non si possa sfilare al primo maggio. Togliete la polizia di qui». Così lo speaker dello spezzone No Tav, oggi a Torino, per il corteo del Primo Maggio. I manifestanti, un centinaio, si sono raggruppati in piazza Vittorio già dalle prime ore di questa mattina per «colonizzare» la manifestazione. 

Il corteo del Primo Maggio prosegue con la tensione sempre molta alta in coda, tra il furgone con le bandiere Pd e lo spezzone del movimento No Tav. Insulti e spintoni e accuse dal movimento: «Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate. Il Pd ha assoldato i picchiatori». Decine di No Tav gridano «Fuori il Pd dal corteo!».
 

CHIAMPARINO, «TAV NODO FONDAMENTALMENTE CRESCITA»
«Il lavoro deve essere al primo posto in tutte le sue articolazioni e problematiche, bisogna creare più lavoro, un lavoro sicuro, di qualità migliore, un lavoro pagato meglio e per fare questo c'è bisogno di una crescita complessiva della capacità competitiva del sistema di cui le infrastrutture sono una delle componenti essenziali». A dirlo è il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino al corteo del Primo Maggio a Torino. «C'è ancora troppa disoccupazione - dice - troppa domanda di lavoro che non trova l'offerta, ancora troppa poca sicurezza sul lavoro e ci vuole una politica di più lungo respiro che aiuta il sistema ad essere più produttivo». Sul tema Tav, Chiamparino evidenzia che «sono sempre stato a favore senza se e senza ma non per motivi ideologici ma perché come le altre infrastrutture è uno dei nodi fondamentali per una crescita più sicura e che migliori anche l'ambiente, uno dei fattori essenziali per migliorare la competitività del sistema».

Anche alcune decine di riders con le loro biciclette stanno manifestando al corteo del Primo Maggio a Torino. Lasciando i loro veicoli a terra hanno bloccato per qualche minuto l'ingresso in piazza della testa del corteo. All'arrivo di istituzioni e sindacati i riders, che si sono posizionati sotto al palco, hanno fatto sentire il loro malumore chiedendo «lavoro e dignità» e scandendo «venduti».

Proprio la sindaca di Torino Chiara Appendino aveva dichiarato: «Spero che il corteo sia pacifico ed è responsabilità di ciascuno di noi di comportarsi in modo tale perché lo sia. Non bisogna farlo diventare un corteo sì Tav o no Tav, non è questo il tema di oggi. Ma il lavoro e dobbiamo ricordarci quanto sia doveroso per ciascuno di noi lavorare per la dignità del lavoro».

Il corteo del Primo Maggio a Torino vede in testa Anpi, istituzioni e sindacati. «Oggi bisogna essere in piazza - dice il segretario della Uil Gianni Cortese - per ribadire il valore lavoro per la vita delle persone, per chi c'è l'ha, chi non ce l'ha, per chi ha un lavoro precario.
Torino è una città - aggiunge - in cui bisogna trovare le risposte sia per i giovani, sia per gli anziani che vedono grosse difficoltà a usufruire dei servizi sociali e sanitari e bisogna sfruttare il riconoscimento di area di crisi complessa per cercare di dare nuovo impulso a manifattura, automotive e aerospazio». Per il segretario della Cisl Domenico Lo Bianco, «il Primo Maggio è l'occasione per riflettere sul lavoro che manca, che cambia, sulla precarietà, e su come dare voce alla nostra piattaforma per favorire crescita, sviluppo e creare buona occupazione». Anche per la segretaria della Cgil Enrica Valfrè oggi «è la festa delle persone che lavorano, che cercano un lavoro, dei pensionati. In una città come Torino, è un momento importante per ribadire che il lavoro è centrale per lo sviluppo della città, del Paese e dell'Europa. Un giorno di festa ma anche di lotta per mettere insieme le richieste di ciascuno e farle diventare un'unica grande richiesta di tutti perché il lavoro torni a essere centrale, un lavoro con diritti che metta al centro la persona e il suo bisogno di dignità e libertà». In fondo al corteo lo spezzone con le bandiere del movimento No Tav. «Vogliamo arrivare anche noi fino in fondo, in piazza San Carlo - per portare alla città le nostre idee di un movimento che è molto piu moderno di quanto lo vogliano far passare», ha detto uno speaker No Tav.


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Maggio 2019, 18:11
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