Tropico d'Italia: al mercato già fragole, asparagi e fave. Il clima in tilt anticipa tutto di un mese

Finisce oggi l’inverno più caldo di sempre. Coltivazioni in anticipo di un mese

Tropico d'Italia: al mercato già fragole, asparagi e fave. Il clima in tilt anticipa tutto di un mese

di Alessandra Severini

Nei mercati romani si trovano ormai da qualche settimana le fragole di Terracina, gli agretti e le zucchine, in Veneto gli asparagi sono maturati con più di 15 giorni di anticipo rispetto al normale, a Genova da fine febbraio si mangiano le fave, da sempre attese a maggio. Oggi arriva l’equinozio di primavera ma a fare un giro per i mercati italiani sembra già di essere quasi all’inizio dell’estate.

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CALDO ANOMALO

Del resto l’inverno di quest’anno ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21 gradi rispetto alla media storica e tale anomalia raggiunge addirittura 1,38 gradi nelle regioni del Nord dove la situazione è aggravata dalla siccità. Il caldo anomalo dell’ultimo mese ha portato frutta e verdura a maturare prima del previsto e questo spiega il boom di primizie sui banchi italiani. «Caldo e siccità hanno mandato in tilt le coltivazioni e stravolto completamente le offerte stagionali normalmente presenti su banchi e scaffali in questo periodo dell’anno» certifica la Coldiretti che ha effettuato un monitoraggio sui mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Anche mandorli, albicocchi e peschi si sono risvegliati in anticipo e sono da giorni in piena fioritura così da far presagire che anche molta frutta, gelate permettendo, arriverà in grande anticipo sulle nostre tavole.

SICCITÀ

Gli italiani sono costretti ad adeguarsi e se può far piacere gustare fragole e ortaggi con qualche mese di anticipo dovremmo invece preoccuparci molto per gli effetti della siccità che rischia alla lunga di far sparire moltissimi prodotti made in Italy dalle nostre tavole.

Le precipitazioni nel primo bimestre dell’anno sono al di sotto della media e già nel 2022 è sceso il 30% in meno di pioggia. Le aree più colpite sono ancora il nord e la pianura padana. Il Po registra livelli simili a quelli estivi, le poche piogge di febbraio lo hanno fatto salire giusto di un centimetro e ora, al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico. Il lago di Garda ha una percentuale di riempimento del 37% quello di Como del 22%. La scarsità di acqua colpisce soprattutto alcune coltivazioni come quelle di riso, mais, grano duro, pomodori e frutta. Gli agricoltori sono costretti a concentrarsi su altre colture come la soia e il frumento.

A RISCHIO

Rischiano così di scarseggiare presto alimenti base della dieta mediterranea, come la pasta, la salsa di pomodoro, i grandi formaggi come Parmigiano reggiano e Grana padano (visto che col mais si riduce la materia prima del mangime per gli animali da latte). Per le semine di riso, per esempio, si stima un taglio di 8mila ettari e la superficie coltivata a riso risulta ai livelli più bassi da 30 anni. Con l’estate la situazione potrebbe aggravarsi. Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto ha escluso un razionamento nazionale, ma potrebbero essere adottate misure restrittive a livello locale.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Marzo 2023, 09:58
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