Prete stuprava le "possedute", Michele Barone cacciato dal Vaticano

Prete stuprava le "possedute", Michele Barone cacciato dal Vaticano

di Valeria Arnaldi
Percosse, ingiurie, umiliazioni, fino ad arrivare alla violenza sessuale. Sono stati questi gli strumenti utilizzati da don Michele Barone durante presunti atti di esorcismo compiuti su giovani donne, secondo la procura di Santa Maria Capua Vetere.
Detenuto e sotto processo, ieri Barone ha visto arrivare la condanna della Chiesa: il sacerdote di Casapesenna, nel Casertano, membro dell'Associazione Piccola casetta di Nazareth, è stato ridotto allo stato laicale. A spretarlo è stato Papa Francesco con apposito decreto emesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede notificato al sacerdote dalla diocesi di Aversa. «La Chiesa si legge in una nota della diocesi - anche quando applica la legge canonica nella sua legittima severità, ha come proprio fine la salvezza delle anime».

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Fermato dalla polizia all'aeroporto di Capodichino, nel febbraio 2018, insieme ai genitori di una vittima quindicenne che sarebbe stata abusata sessualmente, Barone è accusato di violenza sessuale e lesioni commesse ai danni di tre donne. Il sacerdote, in alcuni casi, avrebbe costretto le giovani a sospendere trattamenti farmacologici per loro gravi patologie e anche l'alimentazione normale, sostituendola con flebo di glucosio o latte e biscotti.

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Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2019, 09:11
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