Il Bambinello col cappio al collo. Caccia ai vandali:«Blindate i presepi»

Il Bambinello col cappio al collo. Caccia ai vandali:«Blindate i presepi»

di Elena Filini
Il fieno, la mangiatoia. Un presepe a grandezza naturale, quello allestito in piazza Berto a Mogliano Veneto. E ieri il macabro ritrovamento: il Bambin Gesù, tolto dalla cuna, pende con un cappio al collo. A dare notizia dell’accaduto, una cittadina moglianese sui social.

«Potete anche non essere credenti, ma il presepio è dei bambini e non si tocca. L’istinto è di dire che tu o voi che avete impiccato Gesù Bambino (già sistemato al suo posto) e cosparso la capanna con bicchieri di plastica siete dei poveri deficienti» commenta l’utente. Un fatto gravissimo, confermato dalle autorità, e al vaglio di ulteriori testimonianze in queste ore. «Se vi fossero state le telecamere di sicurezza saremmo sicuramente potuti risalire ai colpevoli» spiega l’assessore alla sicurezza Carlo Albanese.

L’ATTACCO
È l’ultimo sfregio di una serie di gesta che hanno preso a bersaglio l’icona della povertà,della famiglia, e dei più radicati valori cristiani. Un Natale da dimenticare per i simboli sacri nella Marca trevigiana. Dopo la querelle sul presepio nella scuola primaria Marco Polo di Mogliano, ecco una serie di atti vandalici sembrano accanirsi sul simbolo che più di ogni altro lega la fede al senso di intimità famigliare. Il giorno di Natale la notizia del rogo alla capanna nel presepe vivente di Revine, 84 anni di storia e una tradizione radicatissima. Nello stesso giorno si segnalano danni al presepe di Caerano. E ancora prima la notizia della sottrazione di Gesù dal presepe di Parè. Ma un Gesù viene rubato anche dal presepe di Mosnigo di Moriago.

I COMMENTI
«Resto sbigottito da tanto accanimento- commenta il vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo- potrei al limite comprendere uno sfregio a simboli della cristianità più pomposa, ma perchè tanta acredine sul bambinello?». È quello che laici e cristiani si stanno chiedendo. «Credo si tratti, ancora una volta di vandalismo -puntualizza l’assessore del Comune di Mogliano- dal mio punto di vista questi accadimenti confermano l’assoluta necessità di continuare nel processo di installazione di occhi elettronici come nell’ampliare il controllo di vicinato». Il vescovo Pizziolo vuole in cuor proprio propendere ancora per la goliardata. «Spero sia un atto di vandalismo gratuito, nato più da noia e incoscienza che dalla volontà di arrecare un danno vero ai nostri simboli-prosegue il monsignore- mi viene da dire che impiccare il bambinello nella culla è come sparare sulla Croce Rossa».
IL CASO SUI SOCIAL 
Lo sdegno per quest’azione, denunciata da un’utente sui social ma confermata, è stato netto. Al punto che l’autrice ha voluto bloccare i commenti. E che sulla celebre pagina social del Comune si è aperta un’ulteriore polemica sull’opportunità di bloccare i commenti ai post.«Credo sia stato raggiunto il risultato di visibilità e biasimo. Non desidero suscitare ulteriori reazioni» ha poi spiegato l’utente che aveva denunciato ieri mattina il fatto. «Non ha senso rincorrersi sui social -ammonisce monsignor Pizziolo- giusto però dare rilievo ad atti così inqualificabili. Anche perchè gli autori di questa bravata possano rendersi conto della gravità e magari, fare un’accurata riflessione in futuro».
Non l’albero, non le decorazioni pagane, ma il presepe. «Non è casuale. Se il presepe suscita scandalo è alla fine un fatto positivo. Vuol dire che ci mette in discussione» aveva commentato a Santo Stefano don Aldo Danieli. «La gravità di questo fatto però-riflette monsignor Pizziolo- non è tanto o soltanto che venga sfregiato Gesù, ma che alcuni balordi impicchino un bimbo inerte in una culla. Un bimbo, ricordo, verso cui anche i musulmani provano la più profonda tenerezza».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Dicembre 2019, 08:10
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