Pregliasco: «Mio figlio stagista è fuggito da una ditta "no mask", gli dicevano: "chi mette la mascherina ha paura"»

Pregliasco: «Mio figlio stagista è fuggito da una ditta "no mask", gli dicevano: "chi mette la mascherina ha paura"»
«Mio figlio stagista è fuggito da una ditta "no mask", gli dicevano: "chi mette la mascherina ha parua"». Lo ha raccontato il virologo Fabrizio Pregliasco a 'Radio Cusano Campus'. «Questa situazione di negazionismo è legata al fatto che le persone vogliono gettarsi alle spalle la paura sfidando la sorte - ha detto il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano - Mio figlio ha fatto uno stage in una piccola azienda e la prima cosa che gli hanno detto è: 'La mascherina la mette chi ha paura'. E infatti se n'è andato».

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«L'aspetto altruistico - è la riflessione dell'esperto - va a farsi benedire in una situazione vissuta come l'attesa di un meteorite che è la seconda ondata. È una sorta di 'vita mia mors tua', togliamo la paura e andiamo avanti in modo spavaldo. Poi succedono le cose come al Billionaire». «La scelta di dire 'apriamo le discoteche' e 'balliamo con le mascherine' si è visto che non è compatibile», ha proseguito il virologo, convinto che «bisogna sperimentare le cose. Non voglio dire che è stato sbagliato aprire le discoteche. Non c'è la certezza di fare procedure esatte in questa situazione. Si va avanti per tentativi ed errori per verificare cosa si può fare. Ci vedo un tentativo che non ha dato i risultati attesi».

«La seconda ondata - ha puntualizzato il virologo - è ciò che la storia ci dice essere successo in pandemie del passato. Dobbiamo organizzarci per farci trovare pronti. In questo modo saremo in grado di gestire la convivenza con il virus che è passato da una diffusione epidemica a quella endemica»
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Agosto 2020, 08:06
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