Lei, originaria di San Severino Lucano, piccolo paese del potentino, era ricercatrice di Scienze e Tecnologie Alimentari al Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli 'Federico II'. E proprio il direttore del Dipartimento, Matteo Lorito, la ricorda così: «La collega era stimata dai docenti e dal personale e amata dagli studenti, con circa trenta anni di anzianità accademica. Una persona mite, mai sopra le righe ed estremamente collaborativa. Fino al giorno prima della sua scomparsa ha fatto esami e assistenza studenti. Questa terribile tragedia, che rappresenta un ennesimo caso di femminicidio in un contesto domestico, lascia sbigottita l'intera comunità dell'Ateneo federiciano. Un Ateneo che da anni svolge un ruolo guida a livello nazionale nel mettere in campo azioni a contrasto della violenza e della sopraffazione, fisica e morale, nei confronti delle donne e dei più deboli. Ciò rende ancora più doloroso e inaccettabile quanto è accaduto».
I soccorritori del 118, i Carabinieri della stazione di Portici e quelli del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno trovato nell'appartamento il corpo della donna in un lago di sangue. Il cadavere del compagno giaceva sull'asfalto all'ingresso del portone principale. «Anche in una comunità grande come quella di Portici una tragedia del genere sconvolge le coscienze per l'assoluta imprevedibilità e per la ferocia» commenta l'assessore alla Sicurezza del Comune di Portici, Maurizio Capozzo.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Luglio 2020, 12:05
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