Ponte Morandi, gli sfollati a casa con 50 scatoloni: «Due ore per riprendersi la loro vita»

Ponte Morandi, gli sfollati a casa con 50 scatoloni: «Due ore per riprendersi la loro vita»
Gli sfollati del Ponte Morandi di Genova sono tornati a casa per poche ore per riprendere i propri oggetti personali più urgenti. Accompagnate dai vigili del fuoco, le prime famiglie sono entrate nelle abitazioni di via Porro, ognuna dotata di 50 scatoloni, per riporre gli effetti personali, ma alcuni residenti si sono presentati ai varchi della zona rossa muniti di valigioni con le rotelle. 

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Giusy Moretti, portavoce del comitato sfollati di ponte Morandi, sarà tra le ultime a rientrare nella propria casa. «Il mio turno è sabato pomeriggio - spiega - sono qui per rivedere gli amici di una vita, le persone della mia scala con cui abbiamo condiviso 50 anni». «Ho una lista di cose da prendere. So già che non la rispetterò e so già che, una volta fuori, avrò dimenticato qualcosa...».

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Due ore non sono tante per ritrovare le proprie cose tra quelle mura abbandonate di corsa lo scorso 14 agosto. «È il meglio che abbiamo potuto ottenere - dice - e comunque potremmo rientrare altre volte. Mia figlia vuole la sedia a dondolo, spero riusciremo a prenderla. E poi vorrei l'orologio di mio padre, quello che gli hanno regalato quando è andato in pensione dalle Ferrovie. Spero di trovarlo, perché ho un vuoto di memoria e non ricordo dove l'ho messo...». Alle sue spalle i monconi del viadotto, monumento di una tragedia che mai avrebbe immaginato. «Paura del ponte? Non l'ho mai avuta, neppure il giorno che è caduto».

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ATMOSFERA SPETTRALE La strada deserta, senza più auto parcheggiate ormai da settimane, i palazzi disabitati da ben oltre due mesi, alcune finestre rimaste aperte e un silenzio spettrale, se non fosse per il vociare degli sfollati che rientrano nelle case per due ore e dei cronisti e degli operatori fatti entrare a bordo di un piccolo pullman turistico aperto. Nella zona rossa di ponte Morandi, l'unica traccia che queste case fossero abitate sono le piante che resistono sui balconi.

I primi cittadini a entrare sono stati alcuni inquilini dei civici 11 e 16 e 5 e 6, quelli più lontani dalla pila 10 del viadotto. Il capo protetto da un caschetto, e tre vigili del fuoco a fianco, hanno iniziato a riempire gli scatoloni forniti dal Comune, già montati per evitare di perdere tempo nelle due ore concesse, e a collocarli sulle piattaforme mobili da trasloco. In tutta la giornata, secondo i piani, entreranno 24 famiglie.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Ottobre 2018, 16:59
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