Nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime), Autostrade per l'Italia ha chiesto alla procura di Genova di patteggiare. Lo comunica la stessa società. Aspi è iscritta nel registro degli indagati ai sensi del Decreto legislativo 231, e cioè per responsabilità amministrativa dell'ente. La procura ha dato parere favorevole.
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«Resta in Autostrade per l'Italia - si legge in una nota della società - la piena consapevolezza che non si potrà mai dimenticare la tragedia del 14 agosto con il suo carico non commensurabile di dolore e sofferenze che ha profondamente segnato anche la società e tutti i suoi dipendenti». Anche Spea, la società che si occupava delle manutenzioni e ispezioni per Aspi, ha chiesto di patteggiare.
Sono quasi 27 i milioni che Aspi ha messo a disposizione della procura per il patteggiamento. La cifra corrisponde al valore del progetto di retrofitting, quello di rifacimento delle pile 9 e 10 del ponte, e sono stati messi a disposizione ai fini della confisca. La società pagherà inoltre la sanzione massima di un milione di euro. Spea pagherà una pena pecuniaria di 810 mila euro.
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Marzo 2022, 19:58
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