Pompei, il calco della vittima in posa da masturbazione: la scienza rivela la verità

Pompei, il calco della vittima in posa da masturbazione: la scienza rivela la verità
Una posa piuttosto insolita e apparentemente inequivocabile: il calco di gesso di una delle vittime dell'eruzione del Vesuvio a Pompei, restituito dagli ultimi scavi nell'area della Insula Occidentalis, ha scatenato reazioni esilaranti sul web. L'uomo, infatti, sembra essere sdraiato e intento a masturbarsi, come indicherebbe la posizione del braccio e della mano destra nella zona del basso ventre.
 



Inevitabili, quindi, vari commenti degli utenti che hanno visto la foto pubblicata su Instagram e l'hanno rilanciata su vari social. «Forse ha capito di essere prossimo a una morte certa e si è voluto concedere un ultimo piacere in solitaria», scrive un utente. Altri commentano così la foto su Instagram: «Speriamo almeno che sia venuto». E ancora: «Ha deciso di morire nel modo in cui più piaceva a lui».
 

 

 

 


I commenti sono stati riportati anche da Metro.co.uk, che ha intervistato anche il vulcanologo Paolo Petrone. Lo scienziato italiano ha provato a dare una spiegazione scientifica su quella posa innaturale. Rischia però di lasciare delusi tanti utenti del web: «Non c'è alcuna prova che quell'uomo si stesse masturbando e difficilmente potremo mai saperlo. Quell'uomo è morto per il mix di gas e ceneri vulcaniche che hanno investito tutta l'area intorno al Vesuvio e, come accaduto ad altre vittime, probabilmente la forma e la postura di braccia e gambe sono state deformate in seguito alla morte, a causa del fortissimo calore emanato dai piroclasti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Luglio 2017, 15:47
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