Agenti uccisi, la mamma del killer: «Chiedo perdono alle famiglie. La sera prima sentiva delle voci. Diceva: 'Mi vuole uccidere'»
«Mi dispiace tanto, non so come chiedere perdono a queste famiglie. Prego Dio che dia loro pace e che un giorno possano perdonare». Ha detto la donna. «Mi dispiace per quello che ha fatto mio figlio - ha aggiunto commossa - cosa si può dire ad un padre che perde un figlio o a un figlio che perde il padre? Non c'è nulla che si possa dire per confortare un dolore così».
Leggi anche > Poliziotti uccisi in questura a Trieste. Sequestrate le fondine, il sindacato: «Ci sono stati problemi»
Leggi anche > Pierluigi Rotta e Matteo Demenego: chi sono i due poliziotti morti
La mamma dell'uomo si trovava sul posto ieri quando è avvenuta la sparatoria. «Non ho fatto in tempo a uscire dalla macchina, perché sentivo gli spari e mi dicevano di mettermi giù. Sentivo mio figlio che urlava e vedevo la polizia e le sirene e sentivo gli spari», dice la donna. A chi le ha chiesto se ha visto suo figlio all'esterno della Questura mentre sparava ha risposto: «Ho visto mio figlio, ma mi dicevano di stare giù...». Infine ha rivolto un appello: «Voglio vedere mio figlio».
Carlysle non è correo del fratello Alejandro, quindi non è imputato di un reato insieme all'uomo che ha sparato. Sarebbe emerso al termine dell'interrogatorio avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri. Entrambi i fratelli, è stato ribadito, sono regolarmente in Italia con due permessi di soggiorno rilasciati per motivi familiari, uno a tempo determinato, l'altro a tempo indeterminato. Trova conferma la notizia che Alejandro soffre di disturbi psichici, e non era seguito dai servizi specifici della città.
Ultimo aggiornamento: Sabato 5 Ottobre 2019, 22:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA