Polfer 2.0 con l'app che riconosce le facce. «Polizia hi tech contro il terrorismo»

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di Franco Pasqualetti
Il nome tecnico è Cat S60. Ma per tutti gli agenti della Polfer è il Face control. Si tratta dell’ultima innovazione in mano alla polizia italiana. Un palmare hi tech capace di fornire agli agenti tutte le informazioni su una persona fermata per un controllo nelle stazioni ferroviarie.

Uno strumento di nuova generazione, altamente tecnologico, in grado infatti di identificare all’istante la persona appena fermata, ma anche di analizzare il telaio e il numero di targa di un veicolo attraverso l’interrogazione diretta della banca dati del Sistema d’indagine investigativo e motorizzazione civile. La sua termocamera, inoltre, può girare video e scattare foto anche in condizioni di buio assoluto e riuscire a rintracciare persone nascoste (in caso di inseguimenti) o in difficoltà (nelle situazioni di incidenti, ad esempio). Il nuovo smartphone, permette infine di geolocalizzare le diverse pattuglie operative sul territorio in tempo reale, semplificando e coadiuvando il lavoro della Centrale operativa del compartimento di polizia ferroviaria consentendo lo scambio di informazioni in tempo reale. Un gioiellino di tecnologia che andrà ad aumentare il livello di controlo e innalzare la sicurezza per i cittadini.

Abbiamo testato sul campo, nelle stazioni di Roma Termini e Milano Centrale, il nuovo apparato. E i risultati sono incredibili: gli agenti in meno di 30 secondi riescono ad avere tutte le informazioni su un cittadino. Basta inserire il nome e la data di nascita del fermato oppure scannerizzare i documenti di ultima generazione (come carte d’identità elettroniche o passaporti col chip). Sul display appare la storia giudiziaria del soggetto controllato: se ha carichi pendenti, se è ricercato, se ha denunce o è incensurato. Non solo: il Facecontrol riesce a capire se un documento è contrafatto e se la foto corrisponde al soggetto sotto identificazione. Un elemento fondamentale specialmente nel riconoscimento di persone straniere.

La rivoluzione, comunque, è nella fotocamera: anzi, nella termocamera, che riesce a “sentire” il calore umano anche a distanza di 10 metri. Ecco allora che, ieri a Termini, il Facecontrol è entrato in azione anche a bordo dei treni. Gli agenti hanno passato al setaccio le linee più a rischio (la tratta Roma-Napoli e Roma-Latina) per gli spostamenti degli immigrati. Nel controllo di 7 sette persone tutto è filato liscio: documenti in regola, permessi di soggiorno ok e nessun problema con la legge. La bellezza è nella velocità: con un sistema classico via radio, infatti, sarebbero serviti almeno 8 o 9 minuti. Col Cat S60 in trenta secondi l’operazione è conclusa. E con una percentuale di errore pari allo 0%.

Sonia Alfieri è una dirigente della Polfer. Il capo di tutti gli agenti che controllano ogni giorno la stazione Termini di Roma. Il Cat S60 è davvero così rivoluzionario?
«Assolutamente sì. Ci permette di effettuare controlli mirati e a campione in stazione come sui treni, con risposte veloci e sicure al 100%. Senza possibilità di errore».

Perché la sperimentazione è partita nelle stazioni ferroviarie? «Si tratta di zone particolari, dove il livello di sicurezza deve esser sempre al massimo e dove si incontrano situazioni border line, come senzatetto e potenziali malintenzionati».

Senza dimenticare l’allerta terrorismo...
«Certo, quella è la nostra priorità e le rivoluzioni hi tech per la polizia vanno in primis in questa direzione. Con il nuovo palmare, poi, si riducono notevolmente i tempi di risposta delle informazioni. L’interrogazione delle banche dati è quasi immediata, questo permette così di controllare un numero sempre maggiore di soggetti».

Vedere la termocamera sembra è come guardare un film di fantascienza...
«Si tratta di una tecnologia avantissima che abbiamo il privilegio di sperimentare noi della Polfer.
La molteplicità di utilizzo rende ancora più speciale questo apparato. Spazia infatti dagli incidenti alla lotta ai terroristi. Il tutto a portata di mano, è proprio il caso di dirlo»

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Giugno 2018, 17:12
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