Evitare la chiusura totale degli impianti sciistici, che manderebbe all'aria l'intera stagione. Al grido di aiuto degli operatori rispondono i governatori delle Regioni dell'arco alpino e dell'Abruzzo cercando di aprire un varco nel governo.
La proposta è rilasciare lo skipass solo agli ospiti degli alberghi e delle seconde case evitando così il turismo mordi e fuggi e le calche agli impianti. Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha invece rilanciato il modello a zone da applicare anche allo sci. E per evitare la fuga oltreconfine degli sciatori, le Regioni chiedono al governo di valutare la chiusura dei confini nazionali con Svizzera, Slovenia o Austria. Una richiesta che arriva quando perfino in Austria, dopo la linea dura, tornano ora a più miti consigli, con l'ipotesi di aperture contingentate.
Sull'onda di quanto accaduto nel week end appena trascorso, con affollamenti nelle vie dello shopping delle grandi città, i governatori chiedono interventi rigorosi contro la folla nei negozi. A Torino si sta valutando l'ipotesi di impiegare vigilanti privati. Il divieto di assembramento dicono le Regioni - dovrà essere il principio cardine sul quale incentrare il nuovo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore dal 4 dicembre. Infine le Regioni chiedono un maggiore coinvolgimento nel processo decisionale e tempi più brevi per il passaggio da zona rossa ad arancione o da arancione a gialla. «L'attuale Dpcm ha detto ancora Toti prevede 21 giorni di calendario, ma si può fare in modo più rapido».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Dicembre 2020, 10:32
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