Terra dei Fuochi, aggredito il giornalista Pino Grazioli: «Qua non devi tornare più»

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«Qua non devi tornare più». Pino Grazioli, giornalista che da anni è impegnato nella documentazione del fenomeno dei roghi tossici nella Terra dei Fuochi, ha denunciato su Facebook di esser stato brutalmente aggredito nella notte tra giovedì e venerdì. Ha pubblicato le foto del suo volto insanguinato e in un video ha risposto ai suoi aggressori: «Io non mi arrenderò a niente, siete solo delle m***e». Il fatto sarebbe avvenuto a Villaricca, nel Napoletano. 



«Non mi arrendo - ha aggiunto nel posto pubblicato sulla sua pagina Facebook - Siete la vergogna di questo paese. Ora ho capito la parola demolire. Avete mandato i vostri amici sotto casa mia. Per avvisarmi che non devo più venire a Villaricca e non devo più sputtanare nessuno. E se continuo la prossima volta mi sparate. Adesso le autorità faranno il loro lavoro»

La denuncia dell'aggressione è stata diffiusa anche dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che sarebbe riconducibile all'impegno di Grazioli relativamente alla Terra dei Fuochi. «Esprimiamo massima solidarietà al giornalista Pino Grazioli - dice Borrelli - per la vile aggressione subita nella notte tra giovedì e venerdì. Un'automobile - spiega - gli ha sbarrato la strada mentre tornava a casa. Dalla vettura sono usciti dei delinquenti che lo hanno malmenato, costringendolo al ricorso alle cure ospedaliere. Chi lo ha aggredito gli ripeteva che non deve più tornare a Villaricca e che deve smetterla di 'sputtanare quella personà. Evidentemente l'impegno di Pino Grazioli nella documentazione del fenomeno dei roghi tossici nella Terra dei Fuochi sta sortendo degli effetti che stanno impaurendo i criminali che, da anni, violentano i nostri territori».

«Quella di questa notte - aggiunge il consigliere - è la seconda aggressione subita da Pino Grazioli nel corso di pochi giorni. Chi inquina è evidentemente impaurito dall'azione di un giornalista che sta profondendo tutte le proprie energie in una preziosa attività documentale. Gli auguriamo di rimettersi al più presto in modo da poter tornare al suo fianco nelle attività di monitoraggio del fenomeno dei roghi tossici».
Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Settembre 2019, 11:51
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