Aveva appena staccato dal suo turno di lavoro, nel carcere di Spoleto (Perugia), e stava tornando a casa, a Foligno, in sella alla sua moto. Su quel mezzo che tanto amava, che lo aveva portato anche a diventare un appassionato biker, è morto a 49 anni Piero Alessandrelli, assistente capo della polizia penitenziaria.
La tragedia
L'incidente è avvenuto ieri sera, poco dopo le 23, sulla via Flaminia, tra Spoleto e Foligno. L'agente Piero Alessandrelli aveva appena staccato dal turno in carcere e stava tornando a casa in moto. Poi, il tragico incidente: in prossimità di un restringimento di carreggiata, per via di un cantiere, l'agente è finito contro un furgone che viaggiava in senso opposto di marcia ed è deceduto sul colpo. I mezzi coinvolti nell'incidente e la salma sono ora a disposizione della procura di Spoleto, con il sostituto procuratore Vincenzo Ferrigno che ha disposto l'esame autoptico sul corpo di Alessandrelli.
Il lutto
La morte di Piero Alessandrelli ha sconvolto tutti. I colleghi della polizia penitenziaria sono sotto choc, così come sono addolorati i biker con cui l'agente aveva condiviso tanti bei momenti. Nel corso degli anni, il 49enne era diventato anche presidente dei Protectors, un gruppo di motociclisti e membri delle forze dell'ordine noto in tutto il mondo. Sono in tanti, ora, a salutarlo. «Ci siamo trovati tardi, ma siamo sempre stati una famiglia. Ciao, caro Piero, un giorno ci vedremo tutti lassù. Riposa in pace!», scrivono i Night Ravens, un altro gruppo di biker.
«Si dice che a lasciarci presto sono sempre le persone migliori; amici o parenti che ci hanno toccato nel profondo e che nonostante la loro scomparsa resteranno per sempre nei nostri cuori. Quando una persona cara ci lascia per sempre, è un momento difficile da superare, ma prima lo accettiamo e meglio sarà per poter tenere vivo il suo ricordo...» - il saluto dei Protectors - «Mai ti dimenticheremo, sarai sempre nei nostri pensieri e ogni giorno ci mancherà il tuo sorriso, la tua gioia di vivere e la tua grinta, quella che ha sempre portato avanti, il Club. Una delle tue più grandi eredità, sarà l’amore che ci hai donato. Onore e Rispetto al nostro grande Presidente».
Chi era Piero Alessandrelli
Classe 1973, Piero Alessandrelli non era solo uno stimato agente di polizia penitenziaria e biker.
Anche i colleghi ricordano Piero Alessandrelli. «Sei stato un amico onesto e sincero, un uomo giusto e di giustizia, amavi la vita e la patria che hai difeso in guerra. Appartenevi con onore al glorioso corpo dei paracadutisti e poi da 25 anni a servizio della comunità come assistente capo nel corpo di polizia penitenziaria. Eri uno stimato collega, uno al quale affidavi ciecamente la tua esistenza. Per anni hai svolto il servizio scorta e traduzioni, che amavi» - ricorda il sindacato Cnpp Umbria - «Non ti vedremo più con il basco Azzurro e quello dei parà. Stamattina alle 7 mi hanno dato la triste notizia al lavoro. Non ti dimenticherò, perché sei stato una persona speciale e un soldato a servizio degli altri anche come volontario nella protezione civile. Eri troppo giovane per lasciare questa vita che avevi il diritto di vivere ancora. Ma é così e bisogna accettarlo, anche se é difficile. Ciao Piero ti saluto con onore e rispetto. A nome di tutto Il CNPp rivolgo le nostre più sentite condoglianze»
Il dolore con cui è stata affrontata la tragica notizia fa capire benissimo quanto Piero Alessandrelli fosse capace di essere un grande amico e non un semplice collega. Lo rivela anche Deborah, moglie di Gabriele, un giovane collega dell'agente: «Sono senza parole, ciao Piero. Grazie perché a Foligno non avevamo nessuno e tu ci sei stato».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Agosto 2022, 17:56
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