Il piano del governo per sostituire il gas russo: il premier Draghi domani in Algeria

Insieme al presidente del Consiglio ci sarà anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio

Il piano del governo per sostituire il gas russo: il premier Draghi domani in Algeria

Mario Draghi in missione in Algeria per sostituire le forniture di gas dalla Russia. Il presidente del Consiglio, domani, si recherà ad Algeri insieme al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per chiudere il primo di una serie di nuovi accordi sulle forniture di metano.

Leggi anche > «I russi hanno lasciato esplosivi nelle lavatrici»: terrore per chi rientra nelle città ucraine liberate

Draghi in Algeria, lontano dalle beghe di governo

L'obiettivo è quello di diversificare l'energia che l'Italia importa per quasi il 40% dalla Russia. Al ritorno in Italia, Draghi incontrerà i leader di Lega e Forza Italia, Matteo Salvini e Antonio Tajani, per ricomporre la spaccatura sulla delega fiscale: il premier ha già fatto sapere, non senza irritazione, che non ci saranno aumenti sulle tasse, ma al centro-destra di governo non basta. Inoltre, c'è anche da registrare la mancata intesa sulla riforma del Csm, per via dei dubbi di Lega e Italia Viva.

Draghi in Algeria, obiettivo diversificazione energetica

In questo momento, però, l'obiettivo primario è affrontare le nuove sfide rappresentate dalla guerra, dalla crisi energetica e dal rischio di recessione. Anche perché ci sono i progetti del Pnrr da realizzare, con il nuovo decreto che potrebbe arrivare subito dopo Pasqua dovrebbe consentire di centrarne altri 6-7, per proseguire al ritmo di 15 al mese e chiudere i 45 previsti entro fine giugno. E vanno accelerate le procedure per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, utili anche al piano per «rimpiazzare - come ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani - 29 miliardi di metri cubi» di gas russo.

Con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune Draghi dovrebbe sottoscrivere anche un patto per investimenti comuni delle rinnovabili, che hanno grande potenziale di sviluppo in Nordafrica e consentirebbero tra l'altro, notano i collaboratori del premier, di liberare altro gas per le esportazioni.

La strategia italiana - che il governo sta perseguendo fin dallo scoppio del conflitto in Ucraina - si muove infatti su più livelli: nel breve periodo va ricercato il gas da altri Paesi, e va spinta al massimo la produzione italiana ricorrendo se necessario anche al carbone. Nel medio periodo si aumenterà l'import di gas liquido, a partire da quello aggiuntivo promesso dagli Stati Uniti all'Europa, e la potenza delle rinnovabili.

Draghi in Algeria, in arrivo nuove navi

La prima nuova nave per rigassificare il Gnl, annuncia il ministro della Transizione ecologica, sarà operativa «nel primo semestre del 2023». Snam sta chiudendo il contratto di affitto da «4/500 milioni» che consentirà di avere a disposizione «5 miliardi di metri cubi l'anno»: la nave si potrà «mandare via» una volta completata la transizione. Il ministro sarà ad Algeri con il premier e con il collega della Farnesina Luigi Di Maio, che aveva aperto il canale diplomatico per rafforzare la cooperazione energetica tra i due paesi con una visita a pochi giorni dallo scoppio della guerra, il 28 febbraio, accompagnato da Claudio Descalzi.

L'ad dell'Eni - che presentando il piano strategico ha quantificato in 10-11 miliardi di metri cubi il metano aggiuntivo che potrebbe arrivare da Algeria e Libia - è ritornato nella capitale algerina all'inizio di aprile e ora è pronta l'intesa tra il Cane a sei zampe e la compagnia algerina Sonatrach per l'aumento dell'import attraverso il gasdotto TransMed (che attraverso la Tunisia fa arrivare il gas a Mazara del Vallo, in Sicilia), che dovrebbe consentire già dall'autunno di sostituire fino a un terzo del gas russo.


Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Aprile 2022, 14:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA