Pescara, mandano il cellulare in riparazione e si ritrovano i conti in banca prosciugati

L'uomo emetteva bonifici su conti sconosciuti tramite l'app on banking sugli smartphone dei suoi clienti, rintracciato dalla polizia postale

Mandano il cellulare in riparazione e si ritrovano i conti in banca prosciugati

Hanno portato lo smartphone a far riparare, ma una volta ripreso hanno fatto una scoperta terribile. I loro conti correnti sono stati svuotati da un dipendente dell'esercizio commerciale che riparava i cellulari. È successo a Pescara, dove, tre clienti hanno visto i loro conti in banca prosciugati dall'uomo rintracciato dalla polizia postale.

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Ha pensato bene di svuotare i conti correnti dei suoi clienti che si erano affidati a lui per fare delle riparazioni tecniche ai loro smartphone, ma la polizia postale lo ha inidividuato. Nei guai un dipendente di un esercizio commerciale, al quale sono stati sequestrati materiale cartaceo, conti correnti e dispositivi informatici

Le indagini hanno preso piede quando un'anziana signora ha denunciato il fatto. Aveva consegnato il suo cellulare a un esercizio commerciale specializzato nella riparazione di smartphone e lo stesso giorno è passata a riprenderlo perfettamente funzionante. Ma poco dopo ha scoperto, tramite i figli, che il suo contro corrente era stato svuotato da 8 bonifici fraudolenti per oltre 22 mila euro verso tre conti sconosciuti.

Sul cellulare la signora aveva l'app della sua banca per gestire il conto online e per il dipendente è stato un gioco da ragazzi accedere e derubare l'ignara cliente. 

A quel punto la polizia postale ha avviato le indagini bloccando le somme depositate e disponibili sui conti di destinazione. Negli stessi giorni un'altra persona ha denunciato due tentativi di frode e anche in questo caso lo smartphone era stato lasciato per una riparazione nello stesso negozio. I bonifici, poi bloccati, erano di oltre 3 mila euro verso un conto sconosciuto.

Cosa capitata, nuovamente, con un altro cliente dello stesso negozio dopo diversi giorni. In questo caso la somma trasferita su un contro corrente sconosciuto era di 5 mila euro.

Il titolare dei conti in cui venivano versati i soldi era, dunque, il dipendente dell'esercizio commerciale dove le tre persone avevano affidato lo smartphone per gli interventi. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Ottobre 2021, 18:15
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