«Vediamo che cosa non ha funzionato, però sono qui a testimoniare che le Marche e i marchigiani sono più forti di qualsiasi infiltrazione criminale. Stiamo attenti, staremo attenti, stiamo sequestrando e confiscando beni ai mafiosi, però sono orgoglioso del lavoro che le forze dell'ordine stanno facendo in questa splendida regione che non merita di essere accostata a certi fenomeni», ha proseguito. Il ministro ha parlato di «migliorare un sistema di sicurezza che è assolutamente eccellente, fortunatamente ci sono tutti i dati della criminalità in diminuzione, grazie all'enorme lavoro di tutte le forze dell'ordine, polizia, guardia di finanza carabinieri.
Cercheremo di essere ancora più attenti...».
«L'omicidio avvenuto a Pesaro è stato un evento grave ed inquietante. Ho deciso di convocare in commissione Antimafia, per i primi giorni di gennaio, il sottosegretario all'Interno, Luigi Gaetti, e il generale Paolo Aceto del Servizio Centrale di Protezione affinché possano aiutare a chiarire i punti oscuri di questa vicenda», ha detto il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra. «Una vicenda, come ha anche sottolineato il Procuratore De Raho, che dimostra che non è stato fatto il necessario per proteggere un collaboratore e i suoi familiari - ha aggiunto Morra - . La procura di Pesaro, la Dda di Ancona in collaborazione con quella di Reggio Calabria e le forze dell'ordine stanno lavorando a ritmo serrato per dare le dovute e necessarie risposte, oltre che per individuare gli assassini. Nel rispetto di questo lavoro credo che sia doveroso attendere gli sviluppi e che in commissione possano essere poste le domande che attendono risposta».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Dicembre 2018, 13:33
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