Avvelenò le penne al salmone e uccise il patrigno, la mamma: «È un assassino e deve pagare, ma spero che si pentirà per riabbracciarlo»

Alessandro Leon Asoli ha ucciso il patrigno, Loreno Grimandi, marito di Monica Marchioni che è invece sopravvissuta

Avvelenò le penne al salmone e uccise il patrigno, la mamma: «È un assassino e deve pagare, ma spero che si pentirà per riabbracciarlo»

di Redazione web

L'amore di una mamma, oltre tutto. Anche oltre il dolore più grande. Monica Marchioni è sopravvissuta al tentativo di omicidio da parte di suo figlio, che ha ucciso invece il suo patrigno. Alessandro Leon Asoli ha ammesso di averli avvelenati, con un piatto di penne al salmone con il nitrito di sodio. Lei lo chiama «assassino», ma dice anche che spera di riabbracciarlo «quando si pentirà».

Avvelenò le penne al salmone e uccise il patrigno. L'incubo della mamma: «Gli dicevo: Chicco cosa fai?»

Il racconto

Alessandro Leon Asoli ha ucciso il patrigno, Loreno Grimandi, marito di Monica Marchioni che è invece sopravvissuta. È stato condannato in primo appello a 30 anni di carcere. Inizialmente si era proclamato innocente, accusando invece la madre di essere l'assassina. Lunedì scorso ha cambiato versione. «Sono stato io ad avvelenarli, mamma perdonami», le sue parole, prima di scoppiare in lacrime. 

La donna ha parlato di quello che ha vissuto da quel giorno del 2021. «Pensare al suo ergastolo mi fa male, ma voglio che paghi - le sue parole riportate da Repubblica - Se l'ho rivisto? Solo due volte, sempre in tribunale.

La prima, lui non mi ha vista. La seconda, invece, i nostri sguardi si sono incrociati. E l'istinto è stato quello di abbracciarlo. Forte, fortissimo. Ho avuto un malore, perché volevo stringerlo ma sapevo che non era neanche giusto, soprattutto in quel momento in cui la vittima che era in me era ben più forte della mamma», ha detto. 

«Adesso è una lotta tremenda, perché lui ha commesso un delitto assurdo, violento, premeditato, non ha agito d'impulso - ha aggiunto la donna - E lo ha fatto solo per i soldi, per l'eredità. Io quegli occhi non me li dimentico. E non erano gli occhi di mio figlio. Il perdono è un percorso lungo, dovrei vedere proprio un suo vero cambiamento, non solo un pentimento. Ma io so che ora non c'è un ragazzo pentito. Se un giorno sapessi che si è pentito realmente, forse la prima cosa che farei sarebbe abbracciarlo. Perché mi manca tantissimo. Mi manca sentire il suo odore».


Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Aprile 2023, 15:56
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