Pene amputato per errore, il medico di Arezzo non andrà a processo: querela presentata in ritardo

Si sospettava una «patologia tumorale», poi smentita dagli esami istologici «tardivi» sui tessuti prelevati, secondo i legali del paziente

Pene amputato per errore, il medico di Arezzo non andrà a processo: querela presentata in ritardo

di Redazione web

La sua storia ha fatto il giro del web: un 69enne aretino ha subito l'amputazione del pene per un tumore che, in seguito, si è scoperto essere inesistente. Ma il medico che ha eseguito l'intervento non andrà a processo. Lo ha deciso ieri, 9 marzo, il Tribunale di Arezzo: per il giudice non ci sono gli estremi per procedere a causa dlla «tardività della querela». La vicenda, infatti, risale al 2018. Il reato ipotizzato per il medico era quello di lesioni gravissime.

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Pene amputato, ma il tumore non c'è: la storia

Ma cosa è successo? Il 13 novembre 2018 l'urologo eseguì all'ospedale San Donato di Arezzo l'operazione chirurgica demolitiva sul paziente, che era stato precedentemente visitato in ottobre.

Si sospettava una «patologia tumorale al pene» poi smentita dagli esami istologici «tardivi», secondo i legali del paziente, sui tessuti prelevati.

Sul fronte civile la causa è ancora aperta: il paziente chiede un riarcimento di 400mila euro, la prossima udienza è prevista a settembre. L'avvocato Gianmarco Bianchi ha spiegato a La Nazione: «Chiederemo giustizia per l’invalidità permanente del nostro assistito, per quella temporanea del post operazione e per il danno morale, non ancora quantificato: la perizia psichiatrica che porteremo dimostra un forte stato depressivo del nostro assistito».


Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Marzo 2023, 08:37
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