Pedopornografia online, arrestato papà di 32 anni: diffondeva video di abusi sulla figlia di 13 mesi

Pedopornografia online, arrestato papà di 32 anni: diffondeva video di abusi sulla figlia di 13 mesi

La Polizia di Stato ha eseguito un arresto e 17 perquisizioni in diverse province nell'ambito di un'indagine finalizzata al contrasto della pedopornografia online. L'arrestato è un trentaduenne bresciano colto nella flagranza del reato di detenzione di ingenti quantitativi di materiale pedopornografico. Nel corso dell'operazionesono stati sequestrati 22 smartphone, 3 notebook, 8 hard disk, 4 pendrive usb e 2 tablet (per una capacità di storage complessiva di oltre 15 terabyte), all'interno dei quali sono stati rinvenuti oltre 5.000 video e foto di natura pedopornografica. 

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Dall'analisi forense dei dispositivi informatici trovati in possesso dell'uomo arrestato per pedopornografia, eseguita sul posto dagli investigatori della Sezione bresciana della Polizia Postale, è emerso non solo che l'uomo era particolarmente attivo su una chat in cui venivano condivisi video di abusi sessuali nei confronti di bimbi molto piccoli, ma sono stati rinvenuti filmati autoprodotti che lo ritraevano in atti sessuali praticati nei confronti della propria figlia di 13 mesi.

Le indagini, svolte dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano e coordinate dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni (Cncpo) e dalle procure dei Tribunali di Milano e Brescia, traggono origine da una segnalazione del collaterale canadese.

Al fine di identificare gli utenti italiani responsabili di diffusione di materiale di pornografia minorile su una nota applicazione di messaggistica istantanea, la Polizia Postale di Milano ha filtrato ed elaborato oltre 6.400 connessioni, riuscendo a individuare 17 persone, che, al fine di restare anonimi sulla rete internet e non incorrere in conseguenze penali, creavano account utilizzando caselle di posta elettronica aperte ad hoc con dati fittizi e accedendo alla rete attraverso reti Wi-Fi 'aperte' o connesioni internet intestate a terzi. I poliziotti grazie all'incrocio di tutte le tracce informatiche e alla geolocalizzazione degli indirizzi telematici, sono riusciti a identificare gli autori dei gravi reati oggetto d'indagine.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Giugno 2021, 12:48
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