Certificati di malattia o di avvenuta guarigione. E ora anche quelli di “idoneità alla Dad”, per assicurare, con controllo medico, che l’alunno, rimasto a casa, sia in condizioni di seguire la didattica a distanza. L’aumento dei contagi e le nuove misure anti-Covid si traducono in super-lavoro, anche burocratico, per medici di base e pediatri, che ora, di fronte all’ennesimo documento da produrre, dicono basta.
«Alcuni dirigenti scolastici, in modo autonomo e arbitrario, chiedono ai genitori di produrre certificati di idoneità alla Dad, redatti dal medico, per capire quali e, di fatto, quanti bambini sono a casa in quarantena o per sorveglianza - spiega Teresa Rongai, segretario federazione italiana medici pediatri del Lazio - non è possibile. Ciò significa far ricadere sui medici, già gravati da notevoli carichi di lavoro in un periodo di recrudescenza della pandemia, anche l’onere del controllo del numero dei bambini che parteciperanno alla Dad. Siamo davvero oberati di richieste che ostacolano la nostra attività clinica».
La verifica peraltro è impossibile. «L’idoneità dovrebbe essere certificata ogni giorno, le condizioni possono mutare, ed è impensabile: ogni pediatra segue 800/900 bimbi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Gennaio 2022, 08:08
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