«Basta con i certificati per la Dad». Pediatri in rivolta contro le richieste dei genitori

«Basta con i certificati per la Dad». Pediatri in rivolta contro le richieste dei genitori

di Valeria Arnaldi

Certificati di malattia o di avvenuta guarigione. E ora anche quelli di “idoneità alla Dad”, per assicurare, con controllo medico, che l’alunno, rimasto a casa, sia in condizioni di seguire la didattica a distanza. L’aumento dei contagi e le nuove misure anti-Covid si traducono in super-lavoro, anche burocratico, per medici di base e pediatri, che ora, di fronte all’ennesimo documento da produrre, dicono basta.

«Alcuni dirigenti scolastici, in modo autonomo e arbitrario, chiedono ai genitori di produrre certificati di idoneità alla Dad, redatti dal medico, per capire quali e, di fatto, quanti bambini sono a casa in quarantena o per sorveglianza - spiega Teresa Rongai, segretario federazione italiana medici pediatri del Lazio - non è possibile. Ciò significa far ricadere sui medici, già gravati da notevoli carichi di lavoro in un periodo di recrudescenza della pandemia, anche l’onere del controllo del numero dei bambini che parteciperanno alla Dad. Siamo davvero oberati di richieste che ostacolano la nostra attività clinica».

La verifica peraltro è impossibile. «L’idoneità dovrebbe essere certificata ogni giorno, le condizioni possono mutare, ed è impensabile: ogni pediatra segue 800/900 bimbi.

Non solo. Non esiste normativa specifica che indichi i motivi sanitari di eventuale “non idoneità alla Dad». Le richieste però arrivano: decine e decine al giorno. «Questo certificato è assurdo - dice Rongai - i pediatri della Fimp chiedono ufficialmente a tutti gli istituti scolastici di sospendere tale formulazione di richieste inutili ed inopportune. Ci sono altri modi per effettuare i controlli: basterebbe che le Regioni condividessero i dati di medici, pediatri, farmacie e via dicendo, come si sta facendo in alcune zone». Così si minaccia lo “sciopero burocratico”: «Non vogliamo mettere in difficoltà le famiglie, ma le istituzioni ci devono ascoltare e devono provvedere».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Gennaio 2022, 08:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA