Patrick Zaki, processo aggiornato al prossimo 21 giugno per l'attivista egiziano e studente dell'Università di Bologna. Lo ha rivelato per prima la sorella Marise all'Ansa, al termine dell'udienza svoltasi stamattina presso il Palazzo di Giustizia di Mansura, città natale di Patrick. Dall'attivista egiziano è poi arrivata la conferma diretta.
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Il processo è stato aggiornato al 21 giugno. 🙏✌️
— Patrickzaki (@patrickzaki1) April 5, 2022
Grazie per essere sempre dalla mia parte.❤️💙
Patrick Zaki, attacco informatico prima dell'udienza
Dalla scorsa notte «sto affrontando un enorme attacco informatico sui miei account di posta elettronica e social media»: lo ha scritto stamattina su Twitter Patrick Zaki limitandosi ad aggiungere «che buon inizio!!» con implicito riferimento all'udienza odierna del suo processo.
«Forse dopo mezzanotte ho visto che molte persone stavano tentando di entrare nei miei account Facebook, Twitter ed email. Non so perché», ha detto Patrick parlando a giornalisti davanti al Palazzo di Giustizia di Mansura. «Che cosa volessero non lo so», ha ribadito l'attivista per i diritti umani e civili confermando che comunque «sembrava un hackeraggio», anche se «non so chi c'era dietro».
Buongiorno dall'ultima notte e sto affrontando un enorme attacco informatico sui miei account di posta elettronica e social media.
— Patrickzaki (@patrickzaki1) April 5, 2022
che buon inizio!!
Patrick Zaki, all'udienza anche diplomatici italiani
Al tribunale di Mansura, per assistere all'udienza del processo di Patrick Zaki, erano presenti, come in tutte le precedenti udienze due diplomatici italiani, accompagnati questa volta da rappresentanti di Germania, Francia, Usa e Canada.
Patrick Zaki, Amnesty International: «La Farnesina pensi ancora a lui»
«Ci rassicurerebbe sapere che in questo momento in cui l'attenzione del mondo è doverosamente concentrata su altro in qualche stanza della Farnesina si continui a pensare a Patrick Zaki e a cercare soluzioni per farlo tornare al più presto in libertà». Così all'ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia alla notizia dell'ennesimo rinvio del processo. «Si potrebbe chiamare cronaca di un rinvio annunciato. Questo non va bene, Patrick è bloccato nelle maglie di un sistema giudiziario che prima lo ha tenuto per 22 mesi in attesa del processo e ora lo sta trattenendo dentro un processo che non si sa quando finirà».
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Aprile 2022, 13:16
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