Speranze sfumate per Patrick Zaki. Il giovane egiziano dovrà scontare altri 15 giorni di reclusione. Lo studente dell'università d Bologna è in carcere da quasi un anno in Egitto con l'accusa di propaganda sovversiva su internet. Lo ha comunicato all'Ansa una sua legale, Hoda Nasrallah. «Quindici giorni», ha risposto al telefono l'avvocatessa alla domanda su cosa fosse stato deciso all'udienza dell'altro ieri. «Ci si aspettava una scarcerazione», si è limitata ad aggiungere Hoda.
Leggi anche > Bambino nasce con gli anticorpi al covid: la mamma era positiva. «È uno dei primi casi al mondo»
L'UDIENZA
Sono state necessarie 48 ore di attesa, dopo l'udienza di domenica, per conoscere il destino di Zaki. Il giovane rimarrà nella prigione di Tora almeno fino al 3 febbraio, quando mancheranno appena quattro giorni all'anniversario del suo arresto preventivo.
IL CASO
Dopo una prima fase di cinque mesi di rinnovi quindicinali ritardati dall'emergenza Covid, si è passati a prolungamenti di 45 giorni. Il 29enne era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio scorso e, secondo Amnesty, rischia fino a 25 anni di carcere. La custodia cautelare in Egitto può durare due anni. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano dei 'fake', ma che per le autorità egiziane hanno configurato fra l'altro i reati di «diffusione di notizie false, l'incitamento alla protesta e l'istigazione alla violenza e ai crimini terroristici». Patrick, attualmente detenuto nel settore per indagati del carcere cairota di Tora, stava compiendo studi all'Alma Mater bolognese in un Master biennale in studi di genere ed era stato arrestato al momento di rientrare in Egitto per una vacanza.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Gennaio 2021, 15:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA
