Tre mesi d’attesa. Da Nord a Sud, i tempi non cambiano. Anzi in alcuni casi, come a Torino, non c’è neanche la possibilità di fissare un appuntamento online.
Se pensate di partire quest’estate per una vacanza all’estero e non avete ancora il passaporto elettronico, potrebbe essere troppo tardi. L’indispensabile documento infatti viene stampato con il contagocce, al punto da diventare un “oggetto del desiderio”. Questure e Commissariati sono sommersi dalle richieste del popolo dei viaggiatori, rimasto inerte come la Bella Addormentata per almeno due anni e ora risvegliatosi con un’indomabile voglia di andare lontano.
Il guaio è che lo Stato si è fatto trovare impreparato. Uffici con unità ridotte sia di personale che di libretti autenticati dal Poligrafico. «Ne rilasciamo al massimo una decina al giorno, cercando di soddisfare chi ha maggiore urgenza», dicono da uno dei principali Distretti di Polizia della Capitale. «Arrivano pochi passaporti stampati, così stiamo attenti a non esaurire le scorte», fanno eco a Torino e Venezia.
Dito puntato insomma sul Poligrafico dello Stato, che starebbe segnando il passo con le consegne. Anche loro sorpresi dal risveglio post Covid? «Non è così, i numeri delle quantità stampate sono in linea con lo stesso periodo del 2019», replicano dall’Istituto sulla Salaria. Però non vengono forniti dati - nonostante Leggo li abbia chiesti - su quanti siano i passaporti nuovi e consegnati alle strutture territoriali del Viminale.
Un corto circuito che mette a dura prova gli italiani.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Giugno 2022, 14:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA