Emergenza paracetamolo tra i giovanissimi: «Finiscono in ospedale col fegato intossicato»

Dell'Amico: «Il dosaggio eccessivo è estremamente tossico per il nostro organismo»

Emergenza paracetamolo tra i giovanissimi: «Finiscono in ospedale col fegato intossicato»

Innumerevoli pastiglie, fino alla distruzione. Una prassi sempre più comune fra i ragazzi che spesso combattono il loro disagio assumendo pastiglie di paracetamolo, la più comune "tachipirina". E questo sembra essere un fenomeno che dilaga sempre di più fra i giovani che rovinano gli anni teoricamente più belli, rischiando addirittura di finire in ospedale con una grave insufficienza epatica e, nei casi più gravi, possono salvarsi solo con un trapianto. Quesa è la nuova emergenza che spaventa i pediatri di Pordenone e il reparto dell’ospedale visto l'aumento dei casi di ragazzi che prendono in dosi eccessive la pastiglia, che può essere letale:  In poche settimane tre ricoveri, negli ultimi mesi decine: tutti adolescenti, alcuni in gravi condizioni. Tra questi, c’è chi ha rischiato anche la vita

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Come riporta il Gazzettino, questo disagio è stato appurato anche dal contenuto di alcune chat, popolari tra gli studenti pordenonesi. «I gruppi sul telefonino - spiega il primario di Pediatria, Roberto Dall’Amico - sono conosciuti e contengono informazioni su chi ha provato, sugli effetti». Un tam tam che fa rischiare la vita, visto che in questi casi si potrebbe parlare di overdose. «Noi medici - prosegue Dall’Amico - siamo molto perplessi a proposito della vendita libera del paracetamolo. Si rischiano danni permanenti al fegato, fino al trapianto. Il dosaggio eccessivo è estremamente tossico per il nostro organismo».  L'incentivo all'aumento di paracetamolo è una conseguenza del Covid, un fenomeno dell’overdose da paracetamolo ha fatto la sua comparsa tra i giovani e i giovanissimi della provincia. «Un farmaco forse banalizzato - prosegue Dall’Amico - ma che ha prodotto i primi casi, anche gravi, pure da noi. Chi ha l’intenzione di farsi del male, cerca la prima cosa che ha a disposizione». E purtroppo la tachipirina o un farmaco equivalente basato sullo stesso principio attivo è presente in tutte le case. Le conseguenze possono essere anche fatali. Fortunatamente a Pordenone non ci sono ancora stati casi di morte, ma ci sono giovani pazienti in condizioni molto serie. «Giovani che hanno trascorso giorni e giorni semi-incoscienti - rileva Dall’Amico -, con vomito e distonia (contrazioni dolorose, ndr). A volte, dopo averla scampata, riconoscono l’errore. In altri casi purtroppo ci riprovano. Abbiamo purtroppo avuto già due casi di recidiva». E spiega: «Siamo stati costretti a sigillare le porte che “proteggono” i farmaci - spiega ancora il primario di Pediatria dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone -. Il rischio è quello che possano essere prelevati oggetti taglienti o ancora medicinali potenzialmente pericolosi». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Aprile 2022, 12:05
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