Il Papa: «Il porno online un vizio che hanno anche preti e suore»

Il Papa: «Il porno online un vizio che hanno anche preti e suore»

di Totò Rizzo

La carne è debole. Per tutti. Lo sa anche Papa Francesco che però – non è la prima volta – lunedì scorso ha lanciato un monito contro le tentazioni e in particolare quelle della pornografia on line ad un’assemblea di seminaristi e giovani sacerdoti che studiano a Roma. La Santa Sede ne ha dato notizia ieri. Il Papa ha messo in guardia tutti, senza remore, anche i “suoi”. Ma non è stato un j’accuse, non ha invitato a scagliare il primo mouse chi, in abito religioso, non abbia ceduto alla tentazione pornodigitale.

«È un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì. E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini, dove tu vedi dal vivo casi di abusi: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po’ “normale”. Cari fratelli, state attenti». Tutto è nato dalla domanda “innocua” di uno dei seminaristi presenti all’incontro: «Santo Padre, l’odierna generazione di sacerdoti e seminaristi è immersa nel mondo digitale e dei social media. Come possiamo imparare a usare questi strumenti come opportunità per condividere la gioia di essere cristiani, senza dimenticare la nostra identità o essere troppo esposti e arroganti?».

Il Papa ha risposto con la franchezza che gli è solita: «Credo che queste cose si debbano usare, perché è un progresso della scienza, fanno un servizio per poter progredire nella vita.

Voi dovete usarli solo per questo, come aiuto per andare avanti, per comunicare: questo va bene. Ma c’è un’altra cosa che voi conoscete bene: la pornografia digitale. Lo dico a chiare lettere. Non dirò: “Alzi la mano chi ha avuto almeno un’esperienza”. Ma il cuore puro, quello che riceve Gesù tutti i giorni, non può ricevere queste informazioni pornografiche. Che oggi sono all’ordine del giorno. E se dal tuo telefonino tu puoi cancellare questo, cancellalo, così non avrai la tentazione alla mano. È una cosa che indebolisce l’anima». E ha concluso: «Scusatemi se scendo in questi dettagli sulla pornografia, ma c’è una realtà: una realtà che tocca i sacerdoti, i seminaristi, le suore, le anime consacrate». L’avvertimento è chiaro: sotto la talare, niente tentazioni.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Novembre 2022, 16:33
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