Papa Francesco è arrivato a Baghdad: città blindata e strade vuote per la pandemia. «Odio incompatibile con la religione»

Papa Francesco è arrivato Baghdad: città blindata e strade vuote per la pandemia. «Odio incompatibile con la religione»

Papa Francesco è arrivato a Baghdad: per la prima volta nella storia un pontefice visita l'Iraq. «La mia visita è un dovere per questa terra martoriata», sono state le prime parole del Pontefice.

Il Papa si è spostato dall'aeroporto di Baghdad al Palazzo presidenziale con un'auto blindata, «una Bmw 750, un'auto di sicurezza speciale a prova anti-proiettile». Lo riferiscono fonti della sicurezza irachena. È forse la prima volta che in un viaggio internazionale il Papa accetta di salire su un'auto blindata, che comunque è sempre stata messa a disposizione dai Paesi che lo hanno ospitato nelle sue visite.

Il Papa, rigorosamente in mascherina, all'arrivo all'Aeroporto Internazionale di Baghdad, è accolto dal Primo Ministro Mustafa Abdellatif Mshatat, conosciuto come Al- Kadhimi. Viene mantenuta la stretta di mano nonostante l'emergenza sanitaria. Due bambini in abito tradizionale consegnano un omaggio floreale al Papa. Dopo la presentazione delle rispettive Delegazioni e la Guardia d'Onore, Bergoglio e il Primo Ministro si recheranno nella Sala vip dell'Aeroporto per un breve incontro in privato. Al termine dell'incontro, dopo le foto ufficiali, Francesco si trasferirà in auto al Palazzo Presidenziale per la Cerimonia Ufficiale di Benvenuto al Palazzo Presidenziale e per la visita di cortesia al Presidente della Repubblica d'Iraq.

Una curiosità: al momento dell'arrivo la banda ha salutato il Papa suonando l'inno europeo (l'Inno alla Gioia).

 

È una Baghdad blindata quella che ha accolto Papa Francesco in questi primi minuti dall'arrivo. Le strade sono costellate da militari e polizia, anche con mezzi blindati. Sorvolano il cielo alcuni elicotteri militari. Subito fuori dall'aeroporto si sono comunque viste piccole folle di persone con bandierine irachene e vaticane e cartelli di “benvenuto” per Papa Francesco. Il resto della città invece è praticamente vuoto, quasi tutti i negozi sono chiusi e non ci sono persone nelle strade. L'Iraq in questi giorni è in lockdown a causa della pandemia.

Papa Francesco nel pomeriggio è andato nella Cattedrale di Sayidat al-Nejat (Nostra Signora della Salvezza) che il 31 ottobre 2010 fu attaccata dall'Isis durante la celebrazione della Messa. Furono uccise 48 persone, tra loro anche due sacerdoti, e restarono feriti 70 fedeli. Dopo l'attacco la chiesa è stata ristrutturata e per le vittime è stato eretto un memoriale. I due sacerdoti uccisi sono sepolti nella cripta. Il 31 ottobre 2019 si è chiusa la fase diocesana della causa di beatificazione e dichiarazione di martirio di questi 48 'servi di Diò. Prima della guerra in Iraq, circa 5mila famiglie visitavano regolarmente la Cattedrale di Sayidat al-Nejat. Dal 2018, le tre chiese siro-cattoliche di Baghdad sono state visitate regolarmente da non più di mille famiglie. Il Papa in questa chiesa incontra i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i catechisti. 

Il Papa, incontrando a Baghdad la comunità cattolica nella chiesa che dieci anni fa fu colpita dall'Isis, scandisce: «La morte dei fratelli e delle sorelle ci ricorda con forza che l'incitamento alla guerra, gli atteggiamenti di odio, la violenza e lo spargimento di sangue sono incompatibili con gli insegnamenti religiosi. E voglio ricordare tutte le vittime di violenze e persecuzioni, appartenenti a qualsiasi comunità religiosa». Bergoglio ricorda che domani, a Ur, incontrerà «i Leader delle tradizioni religiose presenti in questo Paese, per proclamare ancora una volta la nostra convinzione che la religione deve servire la causa della pace e dell'unità tra tutti i figli di Dio. Questa sera voglio ringraziarvi per il vostro impegno di essere operatori di pace, all'interno delle vostre comunità e con i credenti di altre tradizioni religiose, spargendo semi di riconciliazione e di convivenza fraterna che possono portare a una rinascita di speranza per tutti»

IL VIAGGIO

 «Sono contento di riprendere a viaggiare». Lo ha detto il Pontefice ai giornalisti sul volo papale per l'Iraq. Come riferisce TvDuemila, Bergoglio ha detto ancora che questo viaggio è un dovere verso il Paese, che già aveva atteso invano Wojtyla.

L'aereo, un Airbus A330, è decollato alle 7.45 dall'aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma. Durante i quattro giorni di soggiorno in Iraq, saranno sette in totale i discorsi pronunciati da Bergoglio.

Il suo rientro in Italia è previsto per lunedì 8 marzo, in tarda mattinata, all'aeroporto militare di Roma Ciampino.  "Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Iraq pellegrino di pace e di fraternità tra i popoli, mi è gradito rivolgere a lei signor Presidente il mio deferente saluto che accompagno con fervidi auspici di serenità e prosperità per il caro popolo italiano", dice Papa Francesco in un telegramma rivolto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre lascia in volo l'Italia per il suo viaggio apostolico in Iraq.

Papa Francesco in Iraq, il viaggio storico



Il Papa vola in Iraq per un viaggio storico che ha fortemente desiderato e che ora realizza sfidando pandemia e sicurezza. "Finalmente sarò tra voi. Desidero tanto incontrarvi, vedere i vostri volti, visitare la vostra terra, antica e straordinaria culla di civiltà", ha detto in un videomessaggio al popolo iracheno a poche ore dalla partenza. Una visita all'insegna della pace e della speranza. Un viaggio pastorale ma anche politico. "Vengo come pellegrino penitente per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo - sono le parole del Pontefice -, per chiedere a Dio la consolazione dei cuori e la guarigione delle ferite". Ai cristiani, che hanno sofferto in questa terra una dura persecuzione per mano dell'Isis il Papa dice che vuole portare loro "la carezza della Chiesa". E nella terra di Abramo, il padre di tutte le religioni monoteiste, Bergoglio rilancia la via del dialogo: "In questi tempi duri di pandemia, aiutiamoci a rafforzare la fraternità, per edificare insieme un futuro di pace. Insieme, fratelli e sorelle di ogni tradizione religiosa. Da voi, millenni fa, Abramo incominciò il suo cammino. Oggi sta a noi continuarlo, con lo stesso spirito, percorrendo insieme le vie della pace!".

Papa Francesco in Iraq su un volo covid free

Il Papa ha lasciato Roma con un volo covid-free. "E' stato applicato uno speciale protocollo sanitario", assicurano da Alitalia, la compagnia che lo porterà a Baghdad. Sul posto a preoccupare invece non è solo la pandemia ma anche la sicurezza e per questo sono state messe a punto rigide misure. A garantire l'incolumità del Papa e delle persone che lo accompagnano sono le forze di sicurezza irachene, di concerto con la Gendarmeria vaticana. Quanto alla presenza di eventuali rafforzi da parte delle forze occidentali, presenti in Iraq, dal Vaticano fanno sapere che "la sicurezza è sempre nelle mani del Paese ospitante" che decide come organizzarla al meglio. Papa Francesco molto probabilmente si muoverà con un'auto blindata. C'è poi la pandemia e l'Iraq vive proprio in questi giorni il suo lockdown con la chiusura di tutti i luoghi pubblici, comprese le moschee. Centellinate le presenze agli eventi con il Papa; l'unico appuntamento con più persone, circa 10mila, si terrà nello stadio di Erbil, in Kurdistan, dove domenica 7 marzo il Papa celebrerà la Messa.

Papa Francesco in viaggio per la pace

Una "visita storica": con queste parole il governo iracheno annuncia l'arrivo di Papa Francesco. Il presidente della Repubblica Barham Salih ha affermato che la visita contribuirà a rafforzare i valori di tolleranza e pace a livello globale, non solo in Iraq, aggiungendo che "il viaggio di Papa Francesco in Mesopotamia sarà un messaggio di pace per gli iracheni di tutte le religioni e contribuirà ad affermare i nostri valori comuni di giustizia e dignità". Il Primo Ministro Mustafa Al-Kadhimi ha affermato che la visita del Papa contribuirà a consolidare la stabilità e aiuterà a promuovere uno spirito di fratellanza in Iraq e in tutta la regione; "il mondo intero apprezza la dedizione di Sua Santità per i valori della pace, della dignità e per porre fine ai conflitti", sottolinea il governo di Baghdad.

Il messaggio dell'imam Al-Azhar

 «La storica visita in Iraq di mio fratello il Papa porta un messaggio di pace, solidarietà e sostegno a tutto il popolo iracheno». Lo ha dichiarato in un post su Facebook Ahmad al-Tayyeb, il Grande Imam di al-Azhar, la massima istituzione sunnita, a pochi minuti dall'arrivo del pontefice a Baghdad. «Che Dio garantisca il successo della visita e che dia i frutti sperati sulla via della fratellanza umana», ha aggiunto al-Tayyeb.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Marzo 2021, 16:01
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