Addio a Paolo Villaggio, la camera ardente a Roma e i funerali -Diretta Fb

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È aperta dalle 9.30, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma, la camera ardente di Paolo Villaggio, il comico e scrittore morto lunedì.








La salma di Paolo Villaggio è stata trasportata da pochi minuti in Campidoglio, dove è stata allestita la camera ardente, presso la sala della Protomoteca. Un gruppo di curiosi e ammiratori è già in fila per rendere omaggio all'attore genovese. Le visite saranno consentite a partire dalle 10.

 
 

L'OMAGGIO DEI FIGLI  Il lungo addio a Paolo Villaggio è iniziato questa mattina nella Sala della Protomoteca del Campidoglio dove è stata allestita la camera ardente fino alle 16.30. Figli, amici e parenti, ma anche personalità politiche del mondo dello spettacolo e della cultura, tutti a rendere omaggio alla bara posta al centro della sala, attorno tanti mazzi di fiori colorati, rose bianche, corone e un cartoncino a forma di nuvola, con su scritto, «lassù non pioverà più». Presenti tantissimi giornalisti e fotografi. «Mio padre non era una persona comune, nel bene e nel male», ha ricordato il figlio. «Io ho avuto la fortuna di stare con lui negli ultimi anni che ha lavorato, e gli facevo da agente, accompagnatore e figlio. Non è stato facile ma adesso pagherei per stare un altro giorno con lui. Mio padre avrebbe voluto proprio questo: l'amore della gente, infatti, lui diceva 'che la più grande sfortuna è morire durante i mondiali, perché non mi si filerebbe nessunò. Dopo la cerimonia laica alla casa del cinema, credo - ha concluso - che mio padre torni a Genova, vicino ai suoi genitori».

IL FIGLIO: SAREBBE STATO FELICE Folla alla Protomoteca in Campidoglio alla camera ardente di Paolo Villaggio. Davanti alla bara, posta su un tappeto rosso, il cuscino di rose bianche della famiglia. »Sarebbe felicissimo dell'addio in Campidoglio e soprattutto della presenza di tutte queste persone, mi diceva sempre che la vera sfortuna è morire durante i mondiali perché non ti si fila nessuno - racconta il figlio Pierfrancesco -. Ho avuto la fortuna di stargli molto vicino negli ultimi 5 anni e questo mi ha dato modo di instaurare un rapporto che non avevo mai avuto prima. Ogni volta che tornavo da un viaggio con lui ero esausto perché era una persona complessa - ricorda ancora -, oggi pagherei per fare uno di quei viaggi. Non sono io a doverlo dire, ma della sua eredità artistica resterà sicuramente la maschera di Fantozzi, con il rispetto dovuto quella interpretazione me lo fa paragonare a Totò«. 



FRANCESCHINI: "NON SOLO FANTOZZI MA GRANDE INTELLETTUALE" «Un grande intellettuale. Naturalmente tutti noi lo ricordiamo per le grandi interpretazioni di Fantozzi ma in realtà Villaggio è stato molte cose e si può definire veramente un grande intellettuale. Ci sono personaggi comici che ci fanno ridere e ci sono quelli che entrano nelle nostre vite individuali e collettive. Villaggio è entrato in modo ironico e intelligente nelle nostre vite e sta entrando anche nelle vite delle nuove generazioni. Questo segna la grandezza del personaggio».



Così il ministro della Cultura Dario Franceschini, arrivando alla camera ardente di Paolo Villaggio, allestita in Campidoglio. «La maschera di Fantozzi è sempre attuale, basta rivedere un film e si capisce che è attualissima», ha proseguito il ministro, che, alla domanda su quale sia il suo film di Villaggio preferito, ha risposto «il primo Fantozzi». 

NERI PARENTI «ABBIAMO LAVORATO INSIEME PER 20 ANNI» «Abbiano fatto 18 film, abbiamo lavorato insieme per venti anni. Ma siamo andati a cena solo due volte perche tra noi c'era una grande differenza di eta, ci siano frequentati solo per lavoro e forse è per questo che abbiamo lavorato insieme per cosi tanto tempo. Un ricordo? Paolo era molto bravo a fare quello che non capiva bene le parole». Questo il ricordo del regista Neri Parenti, entrando alla camera ardente allestita in Campidoglio per Paolo Villaggio.



GRILLO E CASALEGGIO A CAMERA ARDENTE CAMPIDOGLIO  Beppe Grillo e Davide Casaleggio hanno reso omaggio a Paolo Villaggio alla camera ardente allestita nella Sala della Protomoteca del Campidoglio. Grillo e Casaleggio sono arrivati nella sala passando dall'interno dell'edificio del Campidoglio ed evitando così la folla di cronisti e cameramen. Grillo ha reso le sue condoglianze a Pier Francesco, figlio di Paolo Villaggio. L'attore genovese - come Grillo - in passato aveva tra l'altro sempre difeso il M5S. 

MONTESANO «IRONICO E MAI BANALE» «Con Villaggio ho fatto un film insieme e lo incontravo spesso. Era ironico e spiritoso mai banale, ci vorrebbero degli uomini così, soprattutto nei posti di comando». Così Enrico Montesano entrando alla camera ardente di Paolo Villaggio allestita in Campidoglio.

LINO BANFI: «LASCERÀ SEGNO INDELEBILE»  L'attore Lino Banfi è giunto alla Camera ardente allestita nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, per rendere omaggio a Paolo Villaggio. «Ho girato tanti film con lui - ha ricordato l'attore - Era una bella maschera e questo lo dobbiamo ammettere tutti, colleghi e non colleghi.
Lascerà un segno indelebile nel mondo del cinema. Devo dire che non è stato mai invidioso dei colleghi. A differenza nostra, che eravamo più cialtroni - racconta ancora Banfi - lui era più intellettuale, aveva più studi, esperienza di partiti, di politica. Ho tanti ricordi».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Luglio 2017, 10:00
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