La svolta giudiziaria che ha portato all'arresto di Paolo Arata e del figlio è arrivata dopo le perquisizioni dello scorso 17 aprile da cui sarebbero emersi riscontri alle ipotesi d'accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal pm Gianluca De Leo. L'ordinanza è stata emessa dal gip Guglielmo Nicastro che scrive come negli affari degli impianti eolici ci sarebbe un «elevato rischio di infiltrazioni di Cosa nostra».
Ecco chi sono gli altri indagati nell'ambito dell'operazione: Francesco Paolo Arata, 39 anni, figlio di Paolo; Giacomo Causarano, 70 anni; Francesco Isca, 59 anni; Angelo Giuseppe Mistretta, 62 anni; Manlio Nicastri, 32 anni; Vito Nicastri, 55 anni; Alberto Tinnirello, 61 anni.
Sono in corso perquisizioni negli uffici dell'assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana. Gli uomini della Dia cercano riscontri sul dirigente Alberto Tinnirello finito oggi ai domiciliari.
DI MAIO: «PUZZA DI BRUCIATO SI SENTIVA DA LONTANO...»
«Rispetto il lavoro della magistratura, non voglio entrare nel merito, certo in questo caso la puzza di bruciato si sentiva da lontano... Ogni volta che c'è un minimo sospetto su qualcosa, in cui emergono legami con la corruzione e la mafia, la politica deve saper subito prendere le distanze».
Così il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, sentito telefonicamente dall'Adnkronos, commenta l'arresto di Francesco Paolo Arata, il consulente per l'Energia del ministro Matteo Salvini.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Giugno 2019, 10:29
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