Vola il prezzo del pane, con la guerra rischio +30%. Venduto fino a 9,8 euro al chilo, ecco dove. Il ministro Patuanelli: «Nessun allarme»

Vola il prezzo del pane, con la guerra rischio +30%. Venduto fino a 9,8 euro al chilo, ecco dove. Il ministro Patuanelli: «Nessun allarme»

Vola il prezzo del pane ed altri generi alimentari per effetto della guerra in Ucraina e dilaga anche in Italia la psicosi da "scaffali vuoti" con la corsa ad accaparrarsi scorte di cibo, ma il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli invita alla calma e lancia un appello: «L'assalto ai supermercati è immotivato». Effettivamente, ha spiegato Patuanelli, «ci sono delle materie prime che noi approvvigioniamo da alcuni Paesi in conflitto o molto vicini al conflitto e che hanno fatto delle scelte commerciali piuttosto discutibili come l'Ungheria, e però abbiamo anche una forza produttiva che ci consente di dire che problemi ai supermercati non ci saranno, e dobbiamo anche dare un messaggio di speranza e tranquillità ai cittadini perchè in questo momento non ci sono motivi per fare l'assalto agli scaffali del supermercato».

Riferendosi quindi alla questione dei dazi nel settore agricolo, il ministro ha respinto tale ipotesi sottolineando che i dazi non vanno introdotti e «non è il momento di parlarne, perchè se i dazi li proponi poi devi essere anche pronto a subirli da altri Paesi». Ma se il riferimento è all'embargo o ai dazi rispetto alla Russia, ha precisato, «ovviamente è tutta un'altra questione».

Gli assalti per l'accaparramento di alimenti non sono quindi giustificati ma la preoccupazione cresce, anche rispetto all'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità.

Con il caro-bollette e il boom delle materie prime, il prezzo del pane è ad esempio salito nettamente ed il record, segnala Assoutenti, è stato registrato a Ferrara dove viene venduto fino a 9,8 euro al chilo. Per la pasta, è Cagliari la città più cara, fino a 4,7 euro al chilo.

E con il conflitto Russia-Ucraina sono possibili effetti sui listini tra il +15% e il +30%, mentre il prezzo medio del pane, comunica l'associazione, si attesta a 5,31 euro al kg. Al secondo posto si piazza Forlì, dove il prezzo massimo del pane fresco è di 9 euro al kg (4,37 euro il prezzo medio). Carissima anche Venezia, dove un chilo di pane fresco è venduto in media a 5,52 euro.

Le province più economiche risultano invece essere Napoli (2 euro al kg), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro). Sui listini di prodotti come pane e pasta «pende oggi la spada di Damocle della guerra in Ucraina che ha fatto impennare le quotazioni internazionali non solo del grano, ma anche del gas e del petrolio, voci che incidono sui costi di produzione e, quindi, sui prezzi finali al pubblico - avverte il presidente Furio Truzzi -. Per tale motivo esiste il rischio di concreto di nuovi rialzi dei prezzi compresi tra il +15% e il +30% per una moltitudine di prodotti di largo consumo, dalla pasta ai dolci, passando per pane, crackers e biscotti».

L'aumento dei costi è segnalati anche da Coldiretti, che rileva come dal grano al pane il prezzo cresca di 13 volte. Tuttavia, gli assalti ai supermercati con l'accumulo di scorte, avverte l'associazione, «rischiano solo di alimentare le speculazioni e di provocare inutili sprechi di prodotti alimentari dopo le rassicurazioni delle principali catene di distribuzione». La psicosi degli acquisti, conclude Coldiretti, «è pericolosa per se stessi e per gli altri in un Paese come l'Italia dove in media nella spazzatura finiscono 31 chili all'anno di prodotti alimentari per persona, per un valore complessivo di quasi 7,4 miliardi di euro».


Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Marzo 2022, 20:04
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