Pamela Mastropietro, i medici della difesa di Oseghale: "Ferite al fegato potrebbero non essere causa morte"

Pamela Mastropietro, i medici della difesa di Oseghale: "Ferite al fegato potrebbero non essere causa morte"
La tesi della difesa. Le ferite all'altezza del fegato procurate con un coltello sul corpo di Pamela Mastropietro non erano profonde e potrebbero non essere state determinanti per causarne la morte.

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L'ipotesi è dei due consulenti medici legali incaricati dalla difesa di Innocent Oseghale, 29 anni, uno dei tre nigeriani arrestati - un altro è stato denunciato a piede libero - con l'accusa di aver ucciso la 18enne romana il 30 gennaio scorso in un appartamento in via Spalato a Macerata e di averne fatto a pezzi il corpo ritrovato in due trolley a Pollenza.

A Chi l'ha visto le ultime immagini da viva. "Temeva gli aghi, perché comprò una siringa?"

Gli esperti - Claudio Cacaci e Mauro Bacci - hanno esaminato oggi gli esami istologici e le foto dell'autopsia all'Istituto di medicina legale durante un primo confronto con i periti della Procura, Mariano Cingolani e Rino Froldi. L'esame verrà approfondito dopo il deposito delle relazioni definitive, forse il 6 aprile. Attese anche le relazioni complete del Ris di Roma: secondo indiscrezioni, sarebbero state trovate in casa (tra gli indagati) solo impronte di Oseghale. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Aprile 2018, 20:08
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