Pamela Mastropietro, «altri due nigeriani in casa». Quattro profili di DNA su corpo e trolley
Visibilmente provati i parenti della giovane vittima, in lacrime la mamma. A loro e ai giornalisti è stato consentito di rimanere in aula. L'udienza di oggi si svolge su decisione della Corte a porte chiuse al pubblico. L'orrore sul corpo di Pamela, finora emerso dal racconto di alcuni teste e atti, irrompe nell'aula del tribunale con le drammatiche foto che documentano il depezzamento del corpo e che vengono mostrate nel corso dell'escussione dei consulenti medici.
«Pamela colpita con due coltellate a distanza di 20 minuti.
La droga non c'entra con la morte»
Innocent Oseghale è sotto processo per omicidio, violenza sessuale e vilipendio di cadavere. Cadavere che fu trovato fatto a pezzi e chiuso in due trolley nelle campagne di Pollenza il 31 gennaio 2018. Il presidente della Corte Roberto Evangelisti ha fatto allontanare il pubblico dall'aula, dove però sono rimasti i familiari di Pamela (la madre Alessandra Verni è scoppiata a piangere di fronte alle immagini) e l'imputato.
IL CONTRASTO TRA ESPERTI È stato sentito il medico legale Antonio Tombolini, il primo ad eseguire un esame autoptico sui resti di Pamela, che ha descritto le condizioni in cui ha trovato il cadavere, disarticolato e lavato con varichina. Durante l'udienza si è riproposto il contrasto tra Tombolini e il secondo medico legale incaricato dalla Procura di Macerata, Mariano Cingolani: per il primo le ferite da arma taglio al fegato hanno sanguinato «poco» tanto che potrebbero essere state inferte quando la giovane era già morta, per il secondo la morta è stata provocata da quelle coltellate.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2019, 19:34
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