Padova, la mamma dei ragazzi uccisi dal padre: «Lo ha fatto per punirmi, lo avevo denunciato ma nessuno mi credeva»

La mamma dei ragazzi uccisi dal padre: «Lo ha fatto per punirmi, lo avevo denunciato ma nessuno mi credeva»

«Il vero obiettivo ero io, altrimenti non avrebbe ucciso i nostri figli. Lo ha fatto per colpire me e punirmi, perché mi ero rifatta una vita». Parla così, straziata dal dolore, la 47enne infermiera Roberta Calzarotto, la mamma di Francesca e Pietro, i due adolescenti uccisi a Trebaseleghe (Padova) dal padre, il 49enne Alessandro Pontin, che poi si è tolto la vita.

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A La Repubblica, la donna spiega: «Lui era un violento e per questo ci eravamo separati. L'ho denunciato ma nessuno mi ha creduto, mi sono ribellata ed ecco com'è finita.

Sapeva che uccidendo Francesca e Pietro io non avrei mai trovato pace». Roberta, poi, aggiunge: «Alessandro non è mai stato un violento con i figli, ma non gli è mai importato niente di loro e i ragazzi non erano contenti di andare da lui».

 

La donna poi spiega di aver denunciato in passato l'ex marito, ma quelle richieste d'aiuto erano cadute nel vuoto: «Era un violento con me, ma gli atteggiamenti che io ritenevo aggressivi non bastavano alle forze dell'ordine. Evidentemente, noi donne dobbiamo avere il volto insanguinato per essere credute. Dopo la separazione non mi aveva dato quasi nulla: solo cento euro di tanto in tanto, lui viveva di espedienti e non rispettava gli obblighi della sentenza di divorzio. Nessuno lo ha fermato e mi ha portato via i miei figli per sempre».


Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Dicembre 2020, 15:06
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