Orso MJ5, il Tar sospende l'ordinanza di abbattimento. Le associazioni: «Fermare follia di sterminio»

A comunicare la svolta il presidente di Leal Gian Marco Prampolini che ha presentato un ricorso al Tar di Trento

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di Redazione web

L'orso MJ5 non sarà abbattuto, almeno per il momento. L'animale fu protagonista di un aggressione in Val di Rabbi il 5 marzo scorso. A comunicare la svolta il presidente di Leal Gian Marco Prampolini che ha presentato un ricorso al Tar di Trento. «Con nostra grande soddisfazione - afferma Prampolini - il Tar ha accolto il ricorso di Leal dello scorso 20 aprile e le motivazioni formulate dal nostro ufficio legale. È più che mai necessario mettere punti fermi a una follia di sterminio dei plantigradi perseguita dalla giunta Fugatti». Per l'orso MJ5 resta quindi in vigore solo il provvedimento di cattura. «Vogliamo anche contestare - ha proseguito Leal - i criteri di valutazione di pericolosità degli orsi considerati confidenti o "aggressivi" in quanto vittime essi stessi in primis di azioni di disturbo spesso anche volontarie da parte di curiosi, escursionisti e ancora più spesso cacciatori e bracconieri». In riferimento all'aggressione di MJ5 dello scorso 5 marzo in Val di Rabbi, Leal ribadisce che «le dinamiche non sono chiare e lasciano aperta l'ipotesi che il cane fosse sciolto e, non controllato, abbia innescato la reazione dell'orso».

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Ad imprimere la svolta e l’Ispra che, nel parere depositato al Tar di Trento, spiega che il trasferimento dell’ orsa in uno dei due rifugi indicati dalla LAV e un’opzione che si potra prendere in considerazione per formulare il giudizio. Quindi, oltre all’abbattimento, c’e un’altra strada percorribile. Strada che, peraltro, preferirebbe percorrere anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, secondo il quale «se troviamo il luogo dove portare l’ orsa JJ4, non sara abbattuta». E se da parte della Commissione Europea viene confermato che la direttiva Habitat prevede la possibilita di abbattere esemplari di specie protette nell’interesse della sicurezza pubblica, l’Enpa precisa che tali azioni sono subordinate alla condizione che «non esista altra soluzione valida». Che, invece, in questo caso potrebbe esserci. L’attesa e tutta per l’11 maggio, quando il Tar prendera la decisione nel corso dell’udienza collegiale di sospensiva.

 

Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Aprile 2023, 13:08
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