Omicidio Vannini, supertestimone parla a Giallo: «A sparare non è stato Antonio Ciontoli, ma il figlio Federico»
di Emiliana Costa
E continua: «A ogni buon modo, questa vicenda è nota e conosciuta da diverse persone. A conferma di quanto ho detto, ho invitato a testimoniare anche la moglie del maresciallo Izzo, la signora Pierina, e un sottufficiale della Guardia di Finanza, allora in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura. Questa informazione relativa alla relazione tra i due è molto importante per dare delle risposte ad alcuni passaggi dell’inchiesta sulla morte del povero Marco e far comprendere meglio perché alcuni fatti sono andati in un certo modo».
Come riporta Giallo, il supertestimone Davide Vannicola parla a ruota libera. Oltre ad aver dichiarato di aver saputo dall’ex amico Roberto Izzo che a sparare a Marco Vannini non sarebbe stato Antonio Ciontoli ma suo figlio Federico, in Procura avrebbe riferito anche di una presunta relazione clandestina tra l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Ladispoli e la pm della Procura di Civitavecchia. Si tratta del magistrato donna che ha coordinato le indagini sull’omicidio di Marco Vannini, ucciso a 20 anni con un colpo di pistola mentre si trovava nell’abitazione della fidanzata Martina Ciontoli.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Luglio 2019, 20:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA