Soffoca a morte la moglie, poi si sgozza: "Era depresso". I cadaveri scoperti dal prete

Soffoca a morte la moglie, poi si sgozza: "Era depresso". I cadaveri scoperti dal prete
Ha voluto portare la moglie nell'abisso della sua depressione sino all'epilogo tragico per entrambi: un ex soldato americano della base Ederle di Vicenza, Joel Bradley Kinser, ha ucciso la moglie Leila Gakhirovan Kinser nella loro villetta di Pozzoleone e poi si è tolto la vita. La scoperta è stata fatta questo pomeriggio grazie all'allarme dato dal sacerdote della base Setaf, preoccupato per la mancata risposta dell'uomo alle sue chiamate. Il prete sapeva che l'ex militare, 44 anni, originario di Boston, attualmente a contratto per una ditta esterna, soffriva da tempo di depressione e aveva più volte detto di volersi togliere la vita. Aveva cercato di stargli vicino, di confortarlo, di allontanare dalla sua mente i pensieri autodistruttivi.

Quando i Carabinieri della Setaf e poi i colleghi del nucleo investigativo di Vicenza e Thiene sono entrati nella villetta a schiera in cui la coppia abitava, attorniata dalle abitazioni di altre famiglie di soldati americani, si sono trovati davanti ad una scena che lasciava poco spazio a dubbi. La donna, 40 anni, di origini orientali, era distesa a letto senza apparenti segni di violenza. Il marito è stato trovato sgozzato, in un lago di sangue sul pavimento del bagno.

Gli investigatori per ora si limitano a confermare che nella vicenda non sono coinvolte terze persone, facendo capire che l'unica ipotesi accreditata è che l'uomo abbia ucciso la moglie soffocandola nel sonno e poi si sia tolto la vita tagliandosi di netto la gola. Dubbi in effetti, su come sono andate le cose, sono pressochè nulli: a parlare sono proprio le ultime parole che l'ex soldato è riuscito a tracciare con il suo sangue sul pavimento prima di morire: «I'm sorry», quasi a chiedere perdono per quanto fatto.

Sul posto si è recato il pm Claudia Brunino, lo stesso magistrato che nell'aprile di due anni fa a Poiana di Granfion si occupò dell'omicidio dell'agente immobiliare Monica De Rossi, 47 anni, con una sola coltellata alla schiena inferta dall'ex fidanzato Davide Tomasi, 38 anni.
La donna era stata attirata da Tomasi, che non accettava la fine della loro relazione, nella villetta con la scusa di voler comprare casa. Dopo l'omicidio l'uomo aveva ingerito dei farmaci per tentare il suicidio, ma era stato trovato solo addormentato dagli investigatori. 

Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Aprile 2018, 09:51
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