Tina stava dormendo. Alle 4,30 del mattino il marito ha preso un coltello dalla cucina e le ha reciso la gola. Poi ha sgozzato anche la cagnetta Luna e si è tagliato le vene ai polsi. Salvo poi ripensarci e chiamare i soccorsi. E la notte di Rocchetta Nervina, un paesino di 280 abitanti nel cuore della Val Nervia, nell’entroterra di Ventimiglia, si è riempita di sirene. Lui è Silvio Sartori, 81 anni, ex alpino ed ex guardia forestale. Il movente, se è un movente, è che litigavano sempre: l’ultimo litigio domenica mattina, in chiesa, davanti agli altri parrocchiani. Che però si dicono stupiti, nessuno se l’aspettava. Ora lui è ricoverato in ospedale a Imperia, in stato di fermo. E lei, Tina Boeri, 81 anni, è diventata la più anziana delle vittime di femminicidio in questo avvio di 2021: 18 donne assassinate in tre mesi e mezzo. E tre donne assassinate solo negli ultimi tre giorni.
TRE GIORNI DI SANGUE. Sabato, domenica e ieri: tre giorni, tre femminicidi. È stata sorpresa alle spalle, colpita con un unico fendente alla gola e lasciata a dissanguarsi in bagno Elena Serban Radula, 32 anni, origini romene, trasferitasi da appena un mese da Lucca ad Aosta, in un appartamento al piano terra in viale dei Partigiani.
18 FEMMINICIDI. Delitti consumati da un lato all’altro del Paese, dove nel 2020 - l’anno del lockdown- sono diminuiti gli omicidi ma non quelli di donne, il 60% del totale: il carnefice è quasi sempre l’uomo di casa. E nel 2021 si replica. Con i suoi 81 anni Tina è la vittima più anziana, ma nella lista ci sono anche due bambine. Edith, 2 anni, uccisa dalla mamma a Cisliano l’8 marzo scorso, festa della donna. E Sharon Barni, un anno e mezzo, picchiata a morte dal patrigno. Era l’11 gennaio, l’anno dei femminicidi cominciava.
Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Aprile 2021, 08:48
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