Resta in carcere l'ex marito di Anastasiia Alashri, la 23enne ucraina uccisa con diverse coltellate a Fano. È stato infatti convalidato dal Gip di Bologna il fermo per l'uomo 42enne che dopo l'omicidio era stato rintracciato alla Stazione ferroviaria di Bologna mentre tentava di allontanarsi dall'Italia. Durante la convalida, Moustafa Alashri, 42 anni, ha dato la sua versione del delitto: «L'ho ammazzata per difendermi».
Le consegne della pasticceria dopo l'omicidio
L'uomo egiziano ma con passaporto ucraino è ora rinchiuso nel carcere di Bologna. Dopo aver in un primo momento confessato il terribile gesto, in occasione della convalida del fermo ha cercato di mitigare la sua posizione, raccontando - come scrive Il Resto del Carlino - di un tentativo di difesa: «Voleva accoltellarmi. Io ho cercato di ripararmi e nella lotta è rimasta ferita a morte. Poi ho portato il corpo in un bosco, ma dentro una valigia. Non potevo lasciarlo in casa. E io dovevo anche continuare il giro delle consegne col furgone della pasticcieria».
La nuova vita di Anastasiia
La giovane ucraina era arrivata nel comune marchigiano a marzo scorso, insieme al marito e al figlio di due anni, dopo essere fuggita da Kiev sotto le bombe.
Le ultime ore
Il 5 novembre Anastasiia lascia la casa in cui vive con Moustafa portando con sè il figlio. L'11 novembre la donan si presenta in caserma con la sua avvocata per querelare l'ex e accusarlo di maltrattamenti. Due giorni dopo decide di tornare nella casa che avevano condiviso per recuperare alcuni effetti personali, ma non riesce ad aprire la porta e - dopo aver avvisato il nuovo compagno di allontanarsi insieme al bambino - decide di chiamare l'ex marito. Lui, che era già in giro con il furgone delle consegne della pasticceria, arriva poco dopo ed insieme entrano in casa. Sono le 8, quando alle 8.45 Alessio le manda alcuni messaggi non riceve alcuna risposta: la donna era già morta.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Novembre 2022, 10:19
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