Omicidio Aldo Gioia, ucciso con 15 coltellate. L'accusa chiede 24 anni per figlia e fidanzato: «Più lo colpivo e più mi piaceva»

Elena Gioia aveva 18 anni e Giovanni Limata, 22, quando avrebbero pianificato di uccidere il padre della giovane che non accettava la loro relazione

Omicidio Aldo Gioia, ucciso con 15 coltellate. L'accusa chiede 24 anni per figlia e fidanzato: «Più lo colpivo e più mi piaceva»

di Redazione web

Una richiesta di condanna a 24 anni di carcere per i presunti assassini di Aldo Gioia, 53 anni, che secondo l'accusa furono Elena Gioia, la figlia della vittima e Giovanni Limata, il suo fidanzato, che avrebbero ucciso l'uomo con 15 coltellate nell'aprile del 2021 in casa ad Avellino.

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Tutto già deciso

Secondo gli inquirenti fu un omicidio pianificato, che avrebbe previsto la decimazione di tutta la famiglia Gioia: dopo il padre, anche la madre di Elena e la sorella perché non condividevano la loro relazione. «Sono due persone che hanno commesso un delitto brutale, ma sono pur sempre due ragazzini e non c'è alcun aspetto di psicopatia, non c'è una malattia. Nessun disturbo, ma sono giovanissimi e immaturi che avevano la capacità di intendere e di volere» le parole del pm.

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Giovani assassini

All'epoca del delitto, infatti, lei aveva 18 anni e lui 22, prima di uccidere il capofamiglia si erano scambiati dei messaggi, per decidere il da farsi: «Devo ammazzare anche tua sorella?» chiedeva il ragazzo e lei "Si, tutti", per poi dare il via a quella che sarebbe dovuta essere una mattanza. «Si è addormentato, scendo e vengo ad aprirti».

 

La vittima dormiva

Quando entrò in casa il 22enne si scagliò contro il padre della ragazza che dormiva sul divano e fu raggiunto da 15 coltellate, di cui tre mortali.

I soccorsi fecero in tempo a portare Aldo Gioia in ospedale che era ancora in vita, ma tre di quei colpi erano troppo gravi, per lasciarlo in vita.

Tentativo di depistaggio

Subito dopo il delitto, iniziarono le indagini che la ragazza Elena Gioia tentò di depistare, dando la colpa ai ladri che avrebbero fatto irruzione in casa, ma gli inquirenti capirono che nel racconto c'erano delle falle e si concentrarono subito sulla coppia. Nelle ore successivo all'omicidio, il 22enne scrisse un messaggio ad un'amica, in cui si vantava di quello che aveva appena fatto: «Sono un mostro, più lo colpivo, più mi piaceva".


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Maggio 2023, 16:27
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