Obesi e anoressici, è boom tra i giovani in dad. L'aumento è del 30%

Anoressia e obesità, è boom tra i giovani in dad. L'aumento è del 30%

di Valeria Arnaldi

Il tempo forzato in casa, senza la possibilità di fare sport o comunque movimento. La noia di ore senza impegni e svaghi, spezzate con una o più pause golose. La didattica a distanza e il confronto con il monitor, ben più inclemente dello specchio. Pandemia e, soprattutto, lockdown hanno causato un vero e proprio boom di casi di disturbi alimentari, tra anoressia e bulimia. L'esplosione del fenomeno ha interessato ragazzi e ragazze, uomini e donne, giovanissimi ma anche adulti.

Boom di anoressici e obesi, la psicologa: «Troppo stress per i ragazzi»

Secondo un report del Ministero della Salute, nel primo semestre 2020 si sarebbe riscontrata una crescita del 30% dei casi, specie tra i giovani. Non solo. Cala l'età di insorgenza dei disturbi alimentari, spesso sotto i 14 anni, e aumentano i casi nella popolazione maschile. Laura Dalla Ragione, direttrice della rete del Centro per i disturbi del comportamento alimentare dell'Usl Umbria 1, riferimento a livello nazionale e internazionale, denuncia: «Nell'ultimo anno, le richieste di assistenza sono aumentate notevolmente e arrivano da tutta Italia.

Circa il 20 per cento di coloro che si rivolgono a noi sono maschi, in particolare della fascia 12-17 anni». L'incremento di disturbi alimentari è evidente in tutto il Paese.

Nel 2020, si è registrato una crescita pari al 225% nel numero di accessi al servizio specializzato dell'Ausl di Reggio Emilia. Secondo Dalla Ragione, a incidere sul boom di casi di disturbi di tale tipo sarebbe stata anche la didattica a distanza: «Lo stress la vita sedentaria e un senso di claustrofobia legato a dover rimanere a casa hanno contributo a peggiorare la situazione. Il cibo è stato una sorta di rifugio». Decisamente rilevante il bullismo, soprattutto tra giovanissimi. «Circa il 60 per cento dei disturbi del comportamento alimentare - afferma - è legato a fenomeni di bullismo». E la cronaca conferma la lettura del fenomeno. Basti pensare agli episodi, raccontati da Il Messaggero, di insulti rivolti da un piccolo gruppo di adolescenti agli ospiti del centro di Todi - «Brutte, anoressiche» e altri - e ai pazienti del centro a Città della Pieve.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 10:19
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