Bertolaso dice sì al lockdown: «Bisogna chiudere l'Italia per un mese»

Bertolaso dice sì al lockdown: «Bisogna chiudere l'Italia per un mese»

Guido Bertolaso dice sì al lockdown nazionale. In un'intervista al quotidiano La Verità, l'ex capo della Protezione Civile ha detto che «bisogna chiudere il Paese per rallentare i contagi. Ma poi però dobbiamo approfittarne per resettare la macchina organizzativa. È al collasso. Non voglio più vedere le file delle ambulanze che intasano i pronto soccorso perché manca ancora il filtro della medicina territoriale».

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«Nella prima ondata siamo stati tempestivi, nella seconda hanno dormito. Dobbiamo subito fermarci per un mese. La situazione purtroppo è destinata a peggiorare», ha aggiunto Bertolaso. «Gli italiani sono profondamente delusi dalle istituzione - prosegue -. Ci siamo fatti travolgere di nuovo dal virus. Soltanto adesso, ma in fretta e furia, stanno allestendo i Covid Hospital.

Inserire reparti Covid negli ospedali significa paralizzarli, facendo danni enormi per le altre patologie».

Quanto all'ospedale alla Fiera di Milano, definito 'una cattedrale nel deserto', Bertolaso conferma che alcuni governatori, anche di sinistra, adesso vorrebbero replicarlo nei loro territori. Mentre resta critico nei confronti del commissario Arcuri: «Anche con le 5mila terapie intensive promesse non risolveremo il problema: manca il personale e nessuno né lo ha assunto e né lo ha formato. E anche i 300mila tamponi al giorno promessi, andavano fatti a maggio. Il commissario straordinario vive in un altro fuso orario. Ma il problema non è lui ma chi lo ha messo su quella poltrona».

«Se oggi mi chiedessero di avere un ruolo per l'emergenza Covid accetterei - dice ancora Bertolaso -. È un mestiere che conosco bene. Ma a quel punto nessuno potrebbe chiedermi di candidarmi a sindaco di Roma». E sul lockdown, «serve una persona come Mattarella che ne spieghi la necessità e che proponga un patto per un mese soltanto: chiudiamo ora per aprire il primo dicembre, per le attività prenatalizie. Può ancora funzionare».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Novembre 2020, 12:57
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