Le notizie che abbiamo "sbagliato" nel 2019: dall'omicidio Cerciello al partito della Lorenzin

Le notizie che abbiamo "sbagliato" nel 2019: dall'omicidio Cerciello al partito della Lorenzin
Leggo è una squadra di giornalisti che cerca ogni giorno di informare al meglio i lettori sull'attualità: dalla cronaca alla politica, dallo sport agli spettacoli. Lo facciamo con attenzione cercando di verificare sempre le notizie. Eppure qualche volta commettiamo degli errori: per eccessiva fiducia nelle fonti, per un maledetto momento di distrazione, per la concitazione di certi instanti, può capitare di sbagliare. Ci sembra giusto, quindi, per un dovere di trasparenza verso i lettori, in chiusura di questo 2019 ricordare alcune delle occasioni in cui ci siamo sbagliati. Chiediamo scusa agli interessati e ai lettori tutti. Con una certezza: ogni giorno iniziamo a lavorare pensando a come avremmo potuto fare meglio il giorno prima. E non smetteremo mai di farlo.

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CASO CERCIELLO
Il 26 luglio è stato ucciso il carabiniere Cerciello Rega. Al momento del suo assassinio alcune agenzie di stampa, e altre fonti, sostenevano che a ucciderlo fossero stati due uomini di colore. Venne fornito un identikit degli assassini. E anche noi di Leggo in un primo momento sul nostro sito internet riportammo la stessa versione. Sbagliammo, perché con il passare delle ore a venire a galla fu un'altra verità: ad essere coinvolti nell'omicidio del maresciallo Cerciello Rega erano due turisti statunitensi in vacanza a Roma. Correggemmo subito.

STUPRO IN STAZIONE
Stavolta c'era anche un video choc. In primavera, una ragazza di Portici (Napoli) denunciò di essere stata violentata dal branco nell'ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano, il paese di Massimo Troisi. I presunti autori della violenza furono fermati, le prove sembravano schiaccianti. Dammo per certa la notizia senza dire che fosse la sua versione. Ma il racconto della ragazza non risultò del tutto veritiero.

BUS E CASE POPOLARI
A luglio, in cronaca di Roma, abbiamo pubblicato la foto di un mezzo pubblico nel quale entrava pioggia dal tetto. Avevamo indicato quel mezzo come uno dei nuovi filobus comprati dal Comune dopo mesi di attesa. In realtà era solo un autobus di linea. Nelle stesse pagine, un altro errore. È di giovedì scorso e riguarda sempre il maltempo, non pioggia ma freddo. Alcuni inquilini delle case popolari avevano dato vita a una protesta per far accendere i termosifoni. Nel titolo avevamo indicato l'Ater come responsabile: erano invece case del Comune.

LORENZIN E IL PD
Anche nelle pagine di politica c'è scappata la gaffe. In un'intervista indicammo l'ex-ministra Beatrice Lorenzin come appartenente al Pd. All'epoca invece era un'esponente di Ap. Una gaffe, profetica tant'è che poco dopo si iscrisse effettivamente ai Dem. (R. Leggo)
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Dicembre 2019, 07:53
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