«Scusate ma avete un po' esagerato eh. Queste scene anche no», si legge su twitter. E ancora: «Questi servizi sono degni di un programma trash»; «Si è persa la sensibilità del servizio pubblico, ci si è asserviti allo spettacolo televisivo. Brutto». Sotto accusa la scelta del programma condotto da Federica Sciarelli di mandare in onda le immagini. La giornalista «doveva smettere di riprendere e il pezzo non doveva essere trasmesso». Si invoca la «deontologia professionale» contro quella che viene definita «pornografia del dolore».
ORDINE GIORNALISTI: OSSERVARE DEONTOLOGIA Un invito «ad osservare i doveri deontologici nell'esercizio del diritto di cronaca, pur nel comprensibile coinvolgimento emotivo» viene rivolto con una nota a tutti gli iscritti dall'Ordine dei giornalisti della Puglia in relazione alla vicenda di Specchia (Lecce) dell'uccisione della sedicenne Noemi Durini da parte del fidanzato 17enne. «Cronache e immagini devono, in casi come questi - spiega l'Ordine dei giornalisti - richiedere un supplemento di professionalità, che impone pertanto di applicare i principi deontologici nell'uso di tutti gli strumenti di comunicazione, compresi i social network. Il diritto all'informazione, specie quando si tratta di vicende che riguardano i minori, impone di elaborare e diffondere con ogni accuratezza possibile ogni dato, ogni immagine, ogni notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti ed essenzialità dell'informazione».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Settembre 2017, 15:53
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