No Green pass, minacce ai giornalisti. Gesti choc all'inviato Tg5: «Ti veniamo a prendere»

No Green pass, minacce ai giornalisti. Gesti choc all'inviato Tg5: «Ti veniamo a prendere»

I carabinieri del Nucleo Informativo di Milano stanno eseguendo quattro decreti di perquisizione, emessi dalla Procura antiterrorismo di Milano, coordinata da Alberto Nobili, nei confronti di appartenenti al movimento «No green pass», indagati per aver avuto, nel corso delle consuete manifestazioni milanesi del sabato, «atteggiamenti prevaricatori nei confronti di alcuni giornalisti, tanto da impedire l'esercizio del diritto/dovere di cronaca».

Leggi anche > Fabio Tuiach licenziato: era in piazza con i no-vax, ma al lavoro si era dato malato

Ai quattro è contestato il reato di «violenza privata aggravata», commessa nel corso di manifestazioni in luogo pubblico. Le manifestazioni in cui sono verificate le aggressioni, e a cui fanno riferimento i decreti di perquisizione, sono quelle del 16, 23 e 30 ottobre nei confronti di un giornalista del TG5 e quella del 6 novembre nei confronti di un collaboratore dell'ANSA. 

Gesto dello sgozzamento a giornalista Tg5

Un militante del movimento 'no vax-no green pass', un milanese di 57 anni, nel corso di una manifestazione a Milano del 16 ottobre avrebbe minacciato il giornalista del Tg5 Enrico Fedocci facendogli il gesto dello sgozzamento e urlandogli contro 'veniamo a prendere te e il tuo padronè per impedirgli di documentare quanto stava avvenendo. Risulta dalle indagini dei carabinieri del Nucleo informativo di Milano, coordinati dal capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili. Dagli accertamenti si evince che i manifestanti con sempre maggior frequenza nei cortei non autorizzati hanno compiuto azioni violente ai danni dei cronisti.

Nelle perquisizioni che sono state eseguite oggi risultano indagati un 55enne residente in provincia di Monza per violenza privata aggravata ai danni del cronista Salvatore Garzillo, giornalista dell'ANSA e di Fanpage, il 6 novembre scorso, un 62enne residente a Milano per l'aggressione sempre a Fedocci nel corteo del 23 ottobre, un 53enne milanese per un altro 'attaccò allo stesso cronista il 30 ottobre.

E poi il 57enne per i fatti commessi appunto il 16 ottobre.

Giornalisti nel mirino, per i no-vax mistificano realtà

I quattro indagati sono, secondo gli inquirenti, tutti noti militanti 'no vax-no green pass', perché spesso presenti alle proteste di ogni sabato in città e non appartengono a contesti specifici di antagonismo politico. Nell'ultima manifestazione del 6 novembre il cronista sarebbe stato strattonato e spinto dopo che era intervenuto a difesa di un collega che era stato spinto fuori dal corteo e contro una vetrina. Il 55enne indagato si sarebbe anche spacciato per un poliziotto durante l'aggressione. Dalle indagini risulta che i gruppi di contestatori stanno alzando il tiro nell'andare contro gli organi di informazione accusati, a loro dire, di mistificare la realtà.

Nel corteo del 23 ottobre, invece, il cronista televisivo ha dovuto interrompere la registrazione del suo servizio perché il 62enne indagato, con altri manifestanti, gli gridava contro frasi come «vergogna, giornalisti terroristi». Infine, il 30 ottobre lo stesso giornalista sarebbe stato pedinato dal 53enne indagato che, assieme ad un altro manifestante, avrebbe esercitato contro di lui una pressione psicologica per impedirgli di fare il suo lavoro. Nel blitz dei carabinieri sono state effettuate perquisizioni nelle abitazioni e il sequestro di dispositivi informatici alla ricerca anche di eventuale materiale di divulgazione dell'area 'no vax-no green pass' relativo soprattutto all'uso della violenza nei confronti della stampa, oltre che di eventuali strumenti, come armi di ogni genere.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Novembre 2021, 11:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA