Morte di Nicola Marra, in un video le ultime immagini: stringeva la camicia tra i denti

Morte di Nicola Marra, in un video le ultime immagini: stringeva la camicia tra i denti

di Petronilla Carillo e Giuseppe Crimaldi
Morte come conseguenza di altro delitto. Il pm di Salerno Federico Nesso ipotizza questo come titolo di reato nell'inchiesta aperta dopo il ritrovamento del cadavere di Nicola Marra, il 21enne di Chiaia, finito in un dirupo della Costiera amalfitana dopo una nottata trascorsa al Music on the Rocks di Positano. Intanto il fascicolo è passato nelle mani del procuratore aggiunto Luigi Alberto Cannavale che coordina il lavoro degli inquirenti.

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E mentre si attendono i risultati degli esami autoptici - che dovrebbero svolgersi nella giornata di oggi presso l'obitorio dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno - i carabinieri della compagnia di Amalfi, agli ordini del capitano Roberto Martina, continuano a sentire gli amici di Nicola e anche tutte le persone che lavorano all'interno della discoteca e che possono fornire ulteriori contributi informativi. Ma, soprattutto, stanno recuperando tutte le immagini delle telecamere di sicurezza, private e pubbliche, per ripercorrere il tragitto fatto dal ragazzo.

La procura di Salerno, nella giornata di ieri, ha invece nominato due periti. Si tratta del professore Pietro Tarsitano dell'Università di Napoli, medico legale, e della tossicologa Pascale Basilicata. Obiettivo, capire se il giovane - che tutti confermano di aver visto più volte andare al bancone del bar e ordinare da bere - abbia fatto uso anche di altro. Secondo un primo esame esterno della salma, Nicola non avrebbe segni di ecchimosi o escoriazioni sul corpo se non quelli che sarebbero compatibili con una caduta accidentale e questo porterebbe ad escludere che possa aver litigato con qualcuno o subito delle violenze. Le immagini finora recuperate dai militari dell'Arma ritraggono difatti Nicola sempre da solo mentre si allontana dalla discoteca a piedi e percorre la strada pedonale che dalla spiaggia di Positano conduce fino alla strada Amalfitana. Il black out arriva quando il 21enne supera il garden bar La Zagara - nei pressi della villa di Zeffirelli - e si allunga verso il cimitero antico.

I carabinieri ipotizzano che Nicola, una volta giunto sulla Amalfitana, possa aver sbagliato direzione e, invece di imboccare la stradina che lo portava al parcheggio, sia andato nell'altra direzione. Nei filmati il ragazzo viene ripreso più volte mentre, dopo essesi tolto la camicia, la mette in bocca. E questo perché potrebbe aver avuto un conato di vomito che voleva bloccare oppure perché sperava di farlo per liberarsi dalla nausea e dall'alcol. Potrebbe dunque essersi sporto dal parapetto della stradina che da sul vallone, dove è poi stato ritrovato morto, proprio perché aveva problemi allo stomaco.

Nella giornata di ieri i militari del capitano Martina hanno chiuso anche il giro di interrogatori tracciando già i primi bilanci e mettendo a confronto le dichiarazioni rese da tutti, soprattutto dagli amici: combacerebbero tutte. È così che sono stati smentiti alcuni racconti della prima ora: Nicola non ha scavalcato nessun parapetto ma era soltanto nervoso perché non trovava il tagliando per recuperare il suo giaccone. Nella confusione della discoteca aveva perso il suo cellulare ma poi ne aveva trovato uno simile e, pensando fosse il suo, lo aveva portato con se. Quando gli amici hanno provato a chiamarlo, dopo che si era allontanato, a rispondere al suo cellulare è stata una ragazza che lavora all'interno del Music on the Rocks e ha detto loro di aver trovato il telefono smarrito. È stato allora che i ragazzi sono andati via. Le due ragazze arrivate a Positano in auto con Nicola sono invece state ospitate a casa di alcuni coetanei che avevano fittato una casa per le vacanze pasquali. Due coetanee con le quali il 21enne non aveva molta confidenza: una delle due l'aveva conosciuta da qualche settimana, l'amica di questa quella stesa serata.

 
Calcolando il percorso fatto dal ragazzo, l'orario in cui il ragazzo ha lasciato la discoteca e quello in cui gli amici hanno iniziato a chiamarlo al cellulare gli inquirenti ipotizzano che Nicola abbia potuto impiegare solo una trentina di minuti per allontanarsi, sbagliare strade e, forse, cadere nel vallone da un'altezza di 70 metri. A lanciare l'allarme è stata la mamma di Nicola il giorno di Pasqua, intorno alle 10. Sono stati proprio i racconti degli amici fatti alla sua famiglia, a spingere i carabinieri ad avviare le ricerche ancora prima delle 24 ore previste dalla legge per dichiarare una persona scomparsa.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Aprile 2018, 11:41
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